Cerca
Close this search box.

G7, prove d’intesa su web tax e tassa minima globale

g7 web tax

Di Paolo Levi – Non ancora un accordo vero e proprio ma sicuramente un primo timido passo verso la tassazione internazionale dei colossi di Internet come Google o Amazon. Al termine di due giorni di lavori nel castello di Chantilly, a nord di Parigi, i ministri finanziari del G7 (Francia, Gran Bretagna, Italia, Canada, Giappone e Usa) hanno raggiunto un’intesa di principio per tassare le multinazionali di internet, la cosiddetta ‘web tax’ che divide la presidenza francese del G7 e l’amministrazione Usa di Donald Trump. Più sostanziale, invece, l’intesa su una tassa minima per le società al livello globale. A Chantilly per l’Italia ci sono il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

Rivolgendosi ai cronisti al termine del vertice, dopo una notte di negoziati, il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, si rallegra da parte sua per quello che ha definito un “accordo” del G7 sulla ‘web tax’, salvo poi precisare che al momento, l’intesa, è solo e soltanto di “principio”. Più prudente l’omologo Usa, Steven Mnuchin presente a Chantilly. Sulla ‘web tax’, che dichiara: “abbiamo realizzato progressi notevoli, ma resta ancora del lavoro da fare”. L’emissario di Donald Trump comunque evoca un “passo importante nella giusta direzione”, anche se rifiuta di parlare di “svolta” come l’omologo tedesco, Olaf Scholz che, da parte sua, si dice sicuro che il “nostro obiettivo verrà raggiunto”, con un accordo in sede Ocse sulla ‘web tax’ entro il 2020. Ottimista anche il commissario Ue agli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, secondo cui “ora c’è una vera dinamica che non esisteva qualche mese fa”.

Nel castello di Chantilly, Le Maire si è rallegrato delle buone relazioni con Mnuchin definendo i loro colloqui “amichevoli”, nonostante le tensioni degli ultimi giorni e la minaccia di ritorsioni Usa dopo il via libera del parlamento di Parigi ad una prima digital tax unilterale, che ora ispira anche la Gran Bretagna e la Spagna. Il G7 finanziario, l’ultimo prima del vertice dei sette leader previsto a fine agosto a Biarritz, trova anche un’intesa sull’altra priorità della presidenza di turno francese, ovvero una tassa minima globale sulla società. Il livello di imposizione fissato, che Parigi valutava nei giorni scorsi tra il 13 e il 15%, non viene deciso ma si auspicano progressi supplementari nel quadro del G20.

Ribadita inolte la forte preoccupazione dei big per le monete virtuali come la Libra di Facebook, che possono avere “ripercussioni sulla sovranità monetaria e il funzionamento del sistema monetario internazionale”. Tra gli altri temi trattati, anche la Finanza Verde e l’inclusione finanziaria delle donne, soprattutto in Africa, su cui è intervenuta Melinda Gates. Mentre sui social sono impazzate le critiche per la foto di famiglia, quest’anno composta da soli uomini, tra ministri e governatori del G7 e responsabili delle grandi istituzioni internazionali. A margine dei lavori, i ministri europei hanno anche discusso della successione di Christine Lagarde al Fmi, una questione che verrà coordinata da Le Maire. L’obiettivo è raggiungere una candidatura unica europea entro fine mese.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.