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Ubs paga 100 mln al fisco

Ubs paga 101,8 mln al fisco italiano. Non si tratta della maxi multa da 1,25 mld pagata da Gucci, ma l’importo – in tempi di vacche magre per le finanze pubbliche – rappresenta comunque una boccata d’ossigeno per l’Erario. La banca elvetica ha sottoscritto con l’Agenzia delle Entrate atti di adesione riferiti al periodo 2012-2017, con un accordo che ha anche permesso di formalizzare la presenza di Ubs in Italia per le successive annualità di imposta, dunque con la relativa presentazione della dichiarazione e la garanzia di entrate tributarie costanti nel nostro paese.

La chiusura dell’accertamento prende le mosse dalla complessa attività di indagine del Settore Contrato illeciti dell’Agenzia delle entrate, di concerto con la Procura della Repubblica di Milano. I rilievi riguardano la mancata dichiarazione di redditi di capitale e redditi di impresa oltre alle sanzioni per la violazione degli obblighi sul monitoraggio fiscale.

La diffusione della notizia coincide con la trimestrale della banca. Nel secondo trimestre Ubs ha messo a segno un utile netto attribuibile agli azionisti di 1,39 mld di dollari, con una crescita dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2018. Un risultato che nel secondo trimestre dell’anno, ha tenuto a sottolineare l’istituto, non si vedeva dal 2010. L’utile è superiore alle attese degli analisti consultati da Bloomberg che si fermavano a 957 mln. Per quanto riguarda il capitale, Ubs mostra un indice Cet1 del 13,3%. La banca rileva tuttavia che restano rischi al ribasso per l’economia globale. Nelle previsioni, l’atteso taglio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali continuerà inoltre ad avere effetti negativi sui margini di interesse.

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