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Commerzbank, l’ultima carta: chiudere 100-200 filiali

Commerzbank

Di Uski Audino – Per rimettersi in pista e sottrarsi al trend negativo Commerzbank potrebbe tentare l’ultima carta: tagliare il numero delle filiali. Sarebbe questa la exit strategy dell’istituto di Francoforte secondo la stampa tedesca. Un gruppo di lavoro interno alla banca starebbe valutando infatti una riduzione di circa 100-200 filiali, portando l’istituto ad una rete di circa 800-900 rispetto alle mille attuali, riporta il quotidiano economico Handelsblatt.

Secondo un’altro scenario – tracciato sal settimanale economico del gruppo Spiegel, Manager Magazin – le filiali potrebbero ridursi molto di più, fino a rimanere solo 600-650. L’istituto di Francoforte per il momento sceglie di non commentare le indiscrezioni di stampa. Certo, la riduzione drastica del numero delle filiali porterebbe ad abbassare i costi, proprio come chiedono gli investitori. L’utile di Commerzbank, infatti, è crollato nel primo semestre dell’anno in corso di oltre un quarto, attestandosi a 391 milioni di euro. All’inizio del mese scorso Zielke aveva detto che l’istituto stava facendo sforzi straordinari e “questo richiederà probabilmente nuovi investimenti”. Ma gli investitori sarebbe più orientati a tagliare i costi che ad aumentare gli investimenti, riporta HB.

“Se non c’è alcun progresso nei guadagni allora c’è una sola soluzione: il Consiglio di amministrazione deve spingere sui costi”, ha detto Michael Huenseler della società di gestione del patrimonio Assenagon. Molti all’interno di Commerzbank ritengono che non sia decisivo il numero di filiali, ma il modo in cui viene gestita la rete, riferiscono fonti interne. In tutti i casi la nuova strategia del numero uno di Commerzbank, Martin Zielke – in carica dal maggio del 2016 – verrà discussa alla fine di settembre al Consiglio di sorveglianza e potrebbe essere presentata a ottobre.

Ma gli obiettivi principali della strategia Commerzbank 4.0, da realizzare entro il 2020, sono di la’ da venire. Tra i traguardi segnalati c’era un rapporto costi/ricavi che avrebbe dovuto scendere sotto il 66% e un rendimento del capitale proprio superiore al 6%. Secondo gli analisti si tratta di obiettivi ormai irraggiungibili. Finora Commerzbank ha incassato solo segnali negativi: diminuzione degli utili, inadempienze, impasse informatici e azioni al minimo storico. Nel marzo scorso Commerzbank avrebbe dovuto risanare le sue condizioni con un matrimonio con Deutsche Bank, fortemente voluto dal ministero delle Finanze tedesco, azionista di Commerzbank per circa il 15%. A un passo dalle nozze, a metà aprile, si era consumata la rottura e le azioni, da allora sono scese del 40%.

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