Cerca
Close this search box.

Governo M5S-PD, la credibilità si gioca sui contenuti

Contenuti, con un programma credibile, e persone, con una squadra che possa garantire una prospettiva diversa. A questo punto, se il Movimento Cinquestelle e il Partito Democratico dovessero scegliere veramente di mettere da parte i veti incrociati per formare un nuovo governo, devono alzare l’asticella, puntando a quanto di meglio possono esprimere. Non è detto che basti ma è l’unica possibilità che hanno Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti per rispondere alle aspettative del Paese.

La richiesta del Capo dello Stato Sergio Mattarella, ferma in queste ore di crisi anche di fronte ai tentennamenti e alle giravolte, è stata del resto inequivocabile: nessuna alternativa possibile rispetto alla creazione di una maggioranza politica forte, capace di esprimere un esecutivo di legislatura. Per questo, le consultazioni di domani serviranno a formalizzare, senza possibilità di equivoci e con una palese assunzione di responsabilità, la volontà di chiudere un accordo solido.

Ora, se si dovesse superare lo scoglio dell’indicazione del premier con la conferma di Giuseppe Conte, come nonostante la cautela delle parti sembra ormai probabile, si aprirebbe la partita vera: ritrovare credibilità, iniziare a dare risposte concrete, a partire dall’economia, è l’unico obiettivo possibile. Lo zero del pil registrato dall’Ocse non può che essere il punto di partenza. Politiche per la crescita e per il lavoro, una riforma fiscale equa, per arrivare a una discontinuità vera. Andando oltre le esigenze di parte del Pd, ovviamente interessato anche a una discontinuità formale che segni una distanza percepibile dal mondo giallo-verde, la discontinuità reale deve essere quella dei risultati.

Non c’è alternativa, anche considerando solo il dividendo politico dell’operazione. Se fallisse questa nuova esperienza di governo, Cinquestelle e Pd non avrebbero più margini per recuperare un consenso che hanno perso entrambi, seppure per ragioni e con dinamiche diverse, proprio per l’incapacità dimostrata nelle precedenti esperienze di governo di rispondere alle reali esigenze degli italiani.

Cinquestelle e Partito Democratico dovranno dimostrare la capacità di mettere da parte le beghe interne e i calcoli di piccolo cabotaggio. Le premesse, secondo quanto hanno fatto vedere in questi giorni, non sono delle migliori. Ma, anche in questo caso, la strada è una sola. O si lavora per governare sul serio o si finisce in un nuovo, pericoloso, vicolo cieco. Da una parte, è difficile fare peggio del governo populista che si è appena disciolto. Dall’altra, va recuperato un livello di fiducia sufficiente per superare gli scontri di un passato troppo fresco per essere accantonato con una semplice stretta di mano.

 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.