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Bnp Paribas, il cinema e il sostegno alle donne

Cinema e finanza, insieme, per sostenere la parità di genere. Bnp Paribas ha scelto di essere il partner principale di WOMAN, il film di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand presentato alla Mostra di Venezia, per continuare a promuovere la causa dell’uguaglianza e dei diritti delle donne. A spiegare la mission della banca è Antoine Sire, Head of Company Engagement del Gruppo francese, partendo da un assunto semplice: “il mondo è in una situazione complessa e serve tutta la forza disponibile: non è possibile dare il 100% del potere al 50% dell’umanità”.

Da questo punto fermo discendono le attività e i programmi che il Gruppo ha avviato in tutto il mondo. Quelle che servono per ottenere risultati sono innanzitutto le decisioni vincolanti, che impegnano a costruire soluzioni strutturali. “E’ necessario intervenire in tutte le aree delle imprese, partendo soprattutto dai nuovi talenti, che vanno cercati e formati seguendo una politica bilanciata anche nel genere. Stiamo lavorando sulle nuove generazioni, attraendo le donne e promuovendole così come facciamo con gli uomini”. Sire evidenzia infatti un dato significativo. “All’inizio delle carriere le donne non mancano, le donne in banca ci sono. Poi però, in passato, hanno avuto meno possibilità di carriera degli uomini. Stiamo lavorando su questo e stiamo facendo progressi nel pay gap”. Sul piano concreto ci sono le decisioni assunte dall’amministratore delegato di Bnp Paribas Jean-Laurent Bonnafé: sono donne i capi delle country in Francia, nell’ovest degli Usa, in Inghilterra, in Spagna, in Brasile, in Canada, in Svizzera. In Italia, Isabella Fumagalli guida Bnp Paribas Cardif.

C’è poi un altro tema fondamentale che riguarda il merito di credito. Anche in questo caso, il manager di Bnp Paribas non si sottrae a un’analisi severa. “I nostri studi dimostrano che per le donne è più difficile accedere al credito, per le banche è ancora più facile parlare con gli uomini. E questo non può essere, non ce lo possiamo permettere”. Per questo il Gruppo francese ha avviato programmi, con obiettivi precisi, per i finanziamenti alle donne che sono a capo delle imprese. Sire fa anche riferimento a quanto si sta facendo nei Paesi emergenti, dove spesso “il coraggio delle donne sta cambiando le cose”. Bnp Paribas “è impegnata nel microcredito e lavora con l’Onu in programmi finalizzati ad aiutare le donne a negoziare con i capi dei villaggi, sempre maschi e inclini a favorire gli uomini, e a dialogare con le istituzioni finanziarie”. In Senegal, racconta Sire, “ci sono trentamila donne che fanno agricoltura resiliente al cambiamento climatico e hanno successo”. Ma vanno sostenute e aiutate a superare gli ostacoli di natura culturale e sociale che ancora rendono difficile la parità di genere. Nel quadro dell’iniziativa delle Nazioni Unite ‘HeForShe’, del quale Jean-Laurent Bonnafé è stato nominato nel 2018 Thematic Champion, Onu Femmes e Bnp Paribas hanno annunciato nel 2019 una partnership dotata di un fondo triennale di 1 miliardo di FCFA (1,8 mln di dollari) proprio per promuovere la loro autonomia economica.

In materia di uguaglianza uomo-donna, l’impegno di Bnp Paribas è costante da anni. Nel 2011, il Gruppo ha firmato i Women Empowerment Principles presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, che consiste in un insieme di raccomandazioni concrete per rafforzare il ruolo delle donne nelle aziende, nel mercato del lavoro e in seno alla società. Il Gruppo persegue inoltre delle azioni per le donne imprenditrici attraverso la Banca Retail in Francia e ha creato un fondo di 2 miliardi di euro dedicato a sostenere i loro progetti nel 2018. Nello stesso anno, Bnl Gruppo Bnp Paribas ha lanciato il programma ‘Miss in Action’, che permette di accelerare i progetti imprenditoriali innovativi creati da donne.

Per questo, accanto ai progetti, per sensibilizzare e raccontare il cinema è considerato uno strumento prezioso. “Abbiamo sempre lavorato per il cinema, come dimostra anche il sostegno in Italia di Bnl alla Festa del cinema di Roma. Il cinema accompagna culturalmente le cose importanti per noi”. Come nel caso di WOMAN, che porta sullo schermo i percorsi di vita di donne molto diverse tra loro, ognuna caratterizzata dalla propria storia familiare, dalla propria cultura e dalla propria fede. Al di là della volontà di denunciare alcune ingiustizie che le donne devono fronteggiare nel corso della loro esistenza, il film mette in luce la loro determinazione a superare gli ostacoli e gli stereotipi che le soggiogano.

“Oggi le donne sono pronte a prendere la parola. E accordandoci la loro fiducia, queste donne ci hanno anche affidato una grande responsabilità: fare in modo che la loro voce sia ascoltata. Perché domani quelle che rappresentano la metà dell’umanità non siano mai più viste come il sesso debole”, hanno spiegato Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand. Il regista, evidenzia Sire, “fa film molto forti sull’umanità, lavorando sulle donne, sugli aspetti che ancora impediscono alle donne di esprimersi sullo stesso piano degli uomini”. Woman aiuta a fare un passo avanti, per dirla con l’immagine utilizzata dal manager francese, a dare il potere al 100% dell’umanità.

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