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L’uscita di Castellucci, Alitalia e la reazione del governo

Il momento giusto per lasciare “nell’interesse di tutti”. Così Giovanni Castellucci, definisce le sue dimissioni, da amministratore delegato di Atlantia, in un’intervista al Corriere della Sera. “Un anno fa mi sono fatto carico di portare avanti il gruppo su richiesta degli azionisti. Non è stato facile, ma era doveroso”, ricorda. Dopo 18 anni ai vertici dell’azienda, lasciare “è stata una decisione mia, condivisa con il Cda. Non posso e non voglio essere l’ uomo per tutte le stagioni”. Il suo passo indietro, comunque, non pensa avrà conseguenze nella trattativa sulle concessioni: “Quello che contano sono gli argomenti e la capacità di esporli”. Castellucci torna anche a parlare del crollo del Ponte Morandi: “una tragedia di cui noi tutti non ci facciamo umanamente una ragione e di cui i tecnici non si capacitano ancora”. E “di sicuro c’è che il Ponte era stato visto e studiato da tanti tecnici. E nessuno aveva evidenziato pericoli per la sicurezza dell’ infrastruttura”. E a proposito di un’indagine bis sui monitoraggi di due ponti, commenta: “Sono due dei nostri 1.943 ponti. E sono stati già ristrutturati. Ma fa male leggere di registrazioni clandestine tra colleghi, jammers usati per riunioni tecniche, di forzature verbali su temi che potrebbero coinvolgere la sicurezza. Che la magistratura indaghi a fondo”.

Il passo indietro del manager pone una serie di interrogativi rispetto ai dossier in cui è impegnata Atlantia, a partire da Alitalia. “Non mi fa paura questa uscita. Atlantia è un’azienda complessa con tanti dirigenti validi”, dice all’Ansa il viceministro allo sviluppo economico Stefano Buffagni. “L’importante – ha sottolineato Buffagni intercettato davanti al Mise – è lavorare sul piano industriale. E’ importante che il piano giri” e garantisca il lavoro e l’azienda.

Da registrare anche la posizione di Delta. “Siamo interessati ad avere il 10% di Alitalia”, dice l’a.d. Ed Bastian in un’intervista a margine di un evento a Washington pubblicata su Youtube da Capitol Intel. Interpellato sull’uscita di Giovanni Castellucci, Bastian risponde: “Non posso commentare su Atlantia nel consorzio ma dobbiamo aspettare i risultati di quella vicenda”. Interpellato sul rischio che possa danneggiare l’operazione, ha aggiunto: “Aspettiamo di vedere quello come si compone il consorzio”.

Un altro esponente del governo, il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Traversi, esponente del M5S ligure, parla via Facebook. “Ad un anno dal crollo del ponte Morandi si dimette Castellucci, amministratore delegato di Atlantia, meglio tardi che mai. Lo ricorderò come nella fotografia, sorridente sotto il ponte Morandi… – commenta Traversi – e credo continuerà a sorridere anche oggi considerata la buona uscita di 13 milioni di euro che gli é stata riconosciuta”. “Ho più volte espresso la necessità di accertare tutte le responsabilità della tragedia e di punire i colpevoli. Le dimissioni tardive di Castellucci non bastano a sanare le responsabilità che anche oggi la magistratura sta facendo emergere nell’inchiesta – evidenzia – Società autostrade deve rispondere di ogni omissione, ritardo, mancanza che ha avuto impatto sul crollo del Ponte, sia per quanto avvenuto sia per il futuro ruolo nelle concessioni”.

 

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