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Fusione Fca-Psa: nasce quarto costruttore automobilistico mondiale

Via libera alla fusione tra Fiat Chrysler Automobile e il gruppo francese Psa. Un momento storico che segna la nascita del quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi e il terzo per fatturato. Ci vorranno ancora 12-15 mesi per il perfezionamento dell’aggregazione, ma alcuni paletti sono già stati fissati: John Elkann sarà il presidente, mentre Carlos Tavares assumerà il ruolo di Ceo, e il Cda sarà composto da 11 consiglieri, e includerà due membri in rappresentanza dei lavoratori di Fca e del gruppo Psa. Inoltre la nuova capogruppo della società nascente avrà sede in Olanda e sarà quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e beneficerà della sua forte presenza in Francia, Italia e negli Stati Uniti. Ma il nome del nuovo colosso non è dato saperlo, o meglio, è ancora in fase decisionale: “abbiamo tempo per lavorarci sopra, valutare le opzioni, non c’è fretta. Sarà un lavoro stimolante”, ha commentato Mike Manley. Sicuramente il nuovo colosso avrà una forte ‘impronta green’. E prima del closing, Fca distribuirà ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 mld di euro, mentre Psa distribuirà ai propri azionisti la quota del 46% detenuta nella società di componentistica Faurecia.

 

In questo quadro non manca il ‘tocco’ dello Stato francese, che a pochi minuti dall’annuncio delle nozze ha dichiarato che “continuerà a vigilare affinché l’insieme delle condizioni” poste per l’unione tra Fca e Psa “vengano rispettate nel quadro di questa fusione”, ha detto il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, ricordando tre linee rosse di Parigi: “tutela dell’impronta industriale in Francia, localizzazione dei centri decisionali e conferma dell’impegno del nuovo gruppo rispetto alla creazione di una filiera industriale europea di batterie elettriche”.

 

Nasce il quarto costruttore automobilistico mondiale
Con vendite annuali di 8,7 milioni di veicoli e ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro, il Gruppo genererà sinergie annuali che a regime sono stimate in circa 3,7 mld di euro, senza chiusure di stabilimenti in conseguenza dell’operazione e con un flusso di cassa netto positivo già nel primo anno. “La solida struttura patrimoniale congiunta – sottolinea la nota di Fca e Psa – offre significativa flessibilità finanziaria e ampi margini sia per implementare piani strategici che per investire in nuove tecnologie, per tutto il ciclo”. Il nuovo gruppo avrà una presenza bilanciata e attività redditizie a livello globale, con un portafoglio di brand iconici e altamente complementari a copertura di tutti i principali segmenti dal luxury al premium, dai veicoli passeggeri mainstream fino ai suv, ai truck e ai veicoli commerciali leggeri. Questo grazie alla forza di Fca in Nord America e in America Latina e alla solidità di Psa in Europa. Il nuovo Gruppo avrà una presenza geografica molto più bilanciata, con il 46% dei ricavi generati in Europa e il 43% in Nord America, sulla base dell’aggregazione dei dati 2018 delle due società. L’aggregazione fornirà anche al nuovo gruppo l’opportunità di ridefinire la strategia in altre regioni.

 

I vertici del nuovo colosso
Il colosso nascente avrà “una solida struttura di governance”, con John Elkann alla presidenza e Carlos Tavares ceo. Avrà forte supporto da parte degli azionisti di lunga data (Exor, famiglia Peugeot, Stato francese) che avranno una rappresentanza nel consiglio. Il cda avrà 11 membri, con una maggioranza di consiglieri indipendenti. Sarà consigliere anche Tavares che avrà un mandato iniziale di cinque anni. In base allo statuto proposto per la società che nascerà dalla fusione nessun azionista avrà diritto di voto in misura eccedente il 30% dei voti espressi in assemblea. Si prevede inoltre che non ci sarà alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale matureranno dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione.

 

Fca e Psa insieme per lo sviluppo della mobilità sostenibile
Il nuovo Gruppo sarà caratterizzato da una forte impronta ‘green’. Avrà “team, competenze, risorse e dimensioni in grado di cogliere con successo le opportunità offerte da questa nuova era della mobilità sostenibile”. Insieme le due società avranno “una robusta base per promuovere e stimolare ulteriormente l’innovazione e determinare lo sviluppo di competenze all’avanguardia nel campo dei veicoli alimentati a energie alternative, della mobilità sostenibile, e della guida autonoma e connessa”. “Grazie alla solidità finanziaria e alle competenze congiunte – spiegano le aziende – il nuovo Gruppo sarà ben posizionato per poter fornire soluzioni di mobilità innovative, ecologiche e sostenibili, sia in contesti urbani che rurali. Le efficienze generate dai maggiori volumi, oltre che i benefici derivanti dall’unione delle forze e delle competenze delle due società, permetteranno al nuovo gruppo di offrire ai propri clienti prodotti, tecnologie e servizi d’eccellenza e di rispondere con maggiore agilità alla trasformazione in atto in questo settore altamente sfidante”.

 

Oltre due terzi dei volumi su due piattaforme
Oltre due terzi dei volumi a regime del gruppo Fca-Usa saranno concentrati su 2 piattaforme, con volumi annuali di circa 3 milioni di veicoli sia sulla piattaforma small, per le piccole vetture, che su quella compact/mid-size, per le vetture compatte di taglia media. Fca e Psa prevedono che i risparmi associati alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme rappresenteranno il 40% circa dei 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali a regime, mentre i risparmi relativi agli acquisti – che beneficeranno principalmente delle economie di scala e degli allineamenti al miglior prezzo – rappresenteranno un ulteriore 40% di tali sinergie. Il restante 20% sarà rappresentato da risparmi in altre aree, tra cui marketing, It, spese generali e amministrative e logistica. Queste stime di sinergie non prevedono alcuna chiusura di stabilimenti in conseguenza dell’operazione. Si prevede che le sinergie stimate genereranno un flusso di cassa netto positivo già dal primo anno e che l’80% circa delle sinergie sarà raggiunto entro il quarto anno. Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie è stimato in 2,8 miliardi di euro.

 

Rassicurazioni sui posti di lavoro
Mike Manley e Carlos Tavares, presentando il progetto di fusione tra Fca e Psa, tornano a mostrarsi rassicuranti sui posti di lavoro. Rispondendo ai cronisti della stampa internazionale, Manley ha insistito sul fatto che la grande maggioranza delle sinergie realizzate con le nozze tra i due gruppi “non riguarda il personale”. Da parte sua, Tavares ha insistito su un punto a suo avviso “molto importante”. E cioè che questa operazione “viene realizzata da due gruppi che sono in ottima forma”. “Non facciamo una fusione in un contesto di crisi o in una situazione difficile per le due compagnie”, ma perché “sappiamo” che servirà ad essere più forti rispetto alle sfide del futuro.

 

La classifica dei maggiori produttori mondiali
Il Gruppo che nasce dalla fusione tra Fca e Psa si colloca al quarto posto della classifica dei dieci maggiori produttori mondiali di auto. Questa classifica, che tiene conto delle immatricolazioni di auto e veicoli commerciali, vede al primo posto il Gruppo Volkswagen, seguito da Toyota al secondo posto e Renault-Nissan-Mitsubishi al terzo. Quarta la nuova Fca Psa, che si lascia alle spalle al quinto posto General Motors. Sesto il Gruppo Hyundai Kia, seguito al settimo posto da Ford e all’ottavo da Honda. Fca e Psa avranno 8,7 milioni di immatricolazioni, appena sopra alla General Motors che ha raggiunto gli 8,6 milioni, ma alle spalle di Renault-Nissan-Mitsubishi, con un distacco di 1,6 milioni di unità rispetto all’Alleanza franco-nipponica che comprende anche i brand Dacia, Lada, Infiniti, Datsun e Samsung e che ha chiuso lo scorso anno a quota 10,3 milioni. La classifica vede ai primi due posti del podio i due tradizionali competitor nella top ten dell’industria automobilistica: il Gruppo Toyota, che e’ arrivato nel 2018 a 10,4 milioni di veicoli immatricolati, e il Gruppo Volkswagen che – sommando i brand Vw, Audi, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Seat, Skoda e Vw Veicoli Commerciali – ha guadagnato lo scorso anno la medaglia d’oro con 10,8 milioni di unita’ vendute. Bisognerà attendere qualche mese per sapere con precisione la posizione del conglomerato Fca-Psa alla fine del 2019 e, poi, nel 2020. La decrescita del mercato cinese, le difficoltà che stanno interessando l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi e altri elementi turbativi dei mercati mondiali, potrebbero trasformarsi in vantaggi per il nuovo Gruppo, soprattutto in funzione del conteggio dei veicoli commerciali.

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