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Fca e Psa insieme: via libera a Stellantis

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L’assemblea degli azionisti di Psa, il gruppo che possiede i marchi i marchi Peugeot, Citroën e Opel, ha dato il suo via libera al progetto di fusione con Fca che farà nascere il mega gruppo automobilistico Stellantis. A votare a favore è stato il 99,85% degli azionisti presenti in Assemblea. Oggi pomeriggio è stato il turno dell’assemblea straordinaria di Fiat-Chrysler a riunirsi e a deliberare sulla fusione, approvata con il 99,15% dei consensi. Il perfezionamento della fusione è ora previsto per il 16 gennaio.

 

Le prossime tappe

 

A seguito delle approvazioni assembleari di oggi e dell’ottenimento delle ultime autorizzazioni normative nel corso del mese scorso, tra cui in particolare da parte della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea, Fca e Groupe Psa ”prevedono di perfezionare la fusione il 16 gennaio 2021”. Lo comunica una congiunta in cui si precisa che ”la negoziazione delle azioni ordinarie Stellantis avrà inizio lunedì 18 gennaio 2021 sul Mercato Telematico Azionario di Milano e su Euronext Paris e martedì 19 gennaio 2021 sul New York Stock Exchange”.

 

Le parole di Elkann

 

”Vogliamo avere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio, che ridefinirà la mobilità, proprio come hanno fatto i nostri padri fondatori con grande energia negli anni pionieristici”, ha detto il presidente di Fca, John Elkann, aprendo i lavori dell’assemblea straordinaria che ha deliberato il via libera alla fusione con Psa per la creazione di Stellantis.

 

”Negli ultimi 10 anni abbiamo aumentato di 5 volte il valore del Gruppo Fiat, la fusione proposta con Groupe Psa è un ulteriore coraggioso passo avanti nel nostro viaggio”, ha detto Elkann nel corso dell’assemblea. ”Nel corso dell’ultimo decennio, nel quale ho avuto il privilegio di ricoprire l’incarico di presidente della vostra società (John Elkann è diventato presidente di Fiat il 21 aprile 2010, ndr), quello che era stato il Gruppo Fiat si è trasformato – ha sottolineato – questo rinnovamento ha portato non solo alla creazione di Fca, ma anche alla costituzione di Cnh Industrial, Gedi, Ferrari e Magneti Marelli come società indipendenti a pieno titolo”. ”Durante questo periodo, un azionista del Gruppo Fiat avrebbe aumentato di 5 volte il valore di un investimento fatto nel 2010 e mantenuto fino a oggi. La fusione proposta con Groupe Psa è un ulteriore coraggioso passo avanti nel nostro viaggio”.

 

Elkann ha anche parlato del “ruolo di azionisti di riferimento che abbiamo svolto da oltre un secolo”, che “è stato determinante, fornendo capitali e coraggio, sia in tempi buoni che in tempi difficili”. ”La mia famiglia – ha ricordato Elkann – ha fondato Fiat più di un secolo fa. Da allora, nel nostro ruolo di azionisti di riferimento, è sempre stata nostra responsabilità fornire il capitale e il coraggio che hanno consentito alla nostra azienda, in tempi prosperi come in tempi bui, di crescere e avere successo”. ”La nostra lunga esperienza dimostra che i momenti segnati dai cambiamenti più profondi sono quelli che offrono le migliori opportunità. In queste occasioni, il nostro impegno di proprietari sempre presenti e dedicati, insieme allo spirito imprenditoriale del nostro fondatore, si sono rivelati decisivi”, ha proseguito Elkann.

 

I benefici della fusione

 

”Uno dei benefici della fusione è rappresentato dalla notevole dimensione che Stellantis assumerà”, secondo il Ceo di Fca, Mike Manley. ”Guardando il 2019 dal punto di vista finanziario – ha proseguito – se aggregassimo semplicemente i risultati di Fca e quelli di Psa escludendo Faurecia, otterremmo un fatturato superiore a 165 miliardi di euro, un utile operativo adjusted appena inferiore a 12 miliardi di euro, un margine operativo adjusted pari al 7% circa e un free cash flow operativo relativo al segmento automotive di oltre 5 miliardi di euro”. ”Stellantis – ha quindi osservato Manley – assumerà una distribuzione geografica ben bilanciata. Combinando l’eccellente posizione di Psa in Europa con la forza di Fca in Nord America e America Latina, la nuova società avrà una presenza globale equilibrata e redditizia. Questo aiuterà a minimizzare l’impatto delle flessioni cicliche che possono verificarsi in una regione specifica. Inoltre, la fusione creerà delle opportunità per ridisegnare la strategia combinata del gruppo in altre regioni geografiche, inclusa la Cina”.

 

”In più, Stellantis disporrà di un ampio portafoglio di marchi iconici. Sto parlando di marchi come Jeep, Peugeot, Fiat, Opel, Ram, Citroën e Maserati, solo per citarne alcuni. Quasi tutti i marchi delle due società esistono da oltre 75 anni, alcuni da più di 120 anni, ognuno di essi affonda solide radici nel territorio nazionale e, in alcuni casi, raggiunge una portata globale. Grazie a questa ricca gamma di marchi consolidati e complementari tra loro, Stellantis sarà competitiva in tutti i segmenti chiave, dalle auto di lusso ai modelli premium, dalle autovetture tradizionali ai Suv, dai camion ai veicoli commerciali leggeri, con una copertura completa del mercato”, ha detto Manley. ”Tutto ciò offre ampie opportunità di convergenza delle piattaforme, standardizzazione dei ricambi e altre efficienze a livello di investimenti che la fusione è in grado di generare. Inoltre, altro punto che ha contribuito in modo significativo al successo delle aggregazioni è che ciascuna azienda ha avuto la capacità di integrare rapidamente ed efficacemente culture diverse, e creare dei leader internazionali. Pertanto, siamo pronti e preparati a realizzare con successo questa fusione e apportare un valore significativo a tutti i nostri stakeholder, vale a dire i nostri dipendenti, i nostri clienti e i nostri azionisti’, ha concluso Manley.

 

L’assemblea di Psa

 

Secondo il presidente del consiglio di gestione del gruppo Psa, Carlos Tavares, che ha parlato durante l’assemblea degli azionisti, “i gruppi Fca e Psa sono in buona salute e saranno più forti insieme”. Stellantis nascerà “con una posizione finanziaria solida già dalla sua creazione”, spiega Tavares. I due gruppi Fca e Psa, sottolinea, “hanno posizioni forti sui loro mercati” e “sono complementari a livello geografico e a livello tecnologico”. Fca, rileva Tavares, “è molto forte in America e Psa molto performante in Europa e insieme avranno un’opportunità di sviluppo nel più grande mercato mondiale che è la Cina”. Questa fusione, aggiunge, “porta anche una forte complementarità a livello tecnologico e anche nei veicoli autonomi”. Infine “per i due gruppi c’è anche una grande capacità nell’esecuzione dei piani”. La dimensione del nuovo gruppo “ci permetterà di diluire i rischi sia in termini di ricerca e sviluppi che di investimenti”.

 

Anche secondo Tavares “l’obiettivo di Stellantis è 5 miliardi di sinergie l’anno”. Stellantis (il cui primo azionista sarà la Exor della famiglia Agnelli) sarà “il terzo costruttore mondiale del settore automobilistico in termini di fatturato e il quarto in termini di volume”, ha detto Tavares. “Se consideriamo i dati del 2019 complessivamente il gruppo che nascerà dalla fusione produrrà 10 milioni di auto nel mondo e avrà un fatturato di 167 miliardi di euro”, sottolinea Tavares.

 

La fusione, ha spiegato il presidente del Consiglio di sorveglianza Gallois, “non era indispensabile nel breve periodo: nel 2019 il gruppo Psa ha registrato la più forte redditività dell’industria auto a livello mondiale. Fca era vicina, al quarto posto. E questo dimostra che i due gruppi sono in buona salute”. Poi, rileva, “questa opportunità” di una fusione “si è presentata ed era importante cogliere questa opportunità in particolare per affrontare la sfida dei veicoli elettrici e del suo finanziamento. Sarà più facile fabbricare batterie competitive con un ‘mercato interno’ di circa 8 milioni di auto. Inoltre le due aziende hanno un’eccezionale complementarità geografica: Psa è forte in Europa, Fca è forte in America del Nord e del Sud”. Per Gallois “bisognerà dimenticare la bandiera di Psa e quella di Fca e creare la bandiera Stellantis” : “non bisognerà far scomparire le due culture” dei due gruppi ma “trarre i vantaggi delle qualità dei due gruppi. Si è molto più forti quando sì è multiculturali”.

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