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L’AmCham e il legame commerciale Usa-Italia

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Italia e Usa hanno un profondo legame economico caratterizzato da scambi commerciali in forte aumento. I dazi potrebbero cambiare gli equilibri, ma i vertici credono in una risoluzione positiva. E in occasione XIV Transatlantic award gala dinner l’AmCham in Italy premia le personalità che si sono distinte nel favorire lo sviluppo delle relazioni transatlantiche. Di Attilia Burke.

Trentanove miliardi di dollari è l’ammontare complessivo degli investimenti americani in Italia nel 2018, il 25% in più rispetto all’anno precedente. Mentre l’Italia nello stesso periodo ha contribuito all’economia degli Stati Uniti con 31 mld di dollari, registrando una crescita sul 2017 superiore al 50%. Numeri che raccontano il profondo legame economico tra due Paesi, quelli snocciolati dal presidente dell’American chamber of commerce in Italy Giuliano Tomassi Marinangeli, durante la XIV Transatlantic award gala dinner dell’AmCham. “Gli Stati Uniti sono il primo investitore estero in Italia, un’amicizia che dura da 70 anni”, sottolinea Tomassi Marinangeli.

Un tema ‘hot’, quello dei rapporti commerciali tra Italia e Stati Uniti, dopo la recente imposizione da parte dell’amministrazione Trump del dazio aggiuntivo del 25% sui prodotti agroalimentari che dall’Italia sbarcano negli States. Un provvedimento che, secondo la Coldiretti, potrebbe arrivare a costare alle imprese italiane un miliardo di dollari. Ma l’ambasciatore Philip T. Reeker, diplomatico americano, assistente segretario di Stato presso l’Ufficio degli affari europei ed eurasiatici non ha dubbi: “Come ha detto Trump, i rapporti tra Italia e Stati Uniti non sono mai stati così solidi”. Anche se, nel corso della serata, ha voluto precisare che “quando viene rimossa ogni genere di barriera al commercio, quando apriamo i mercati, il business fiorisce e l’economia prospera. Sia negli Stati Uniti sia in Italia”.

In questo preciso momento “le acque dell’Atlantico sono increspate”, ha commentato Armando Varricchio, dal 2016 ambasciatore italiano negli Stati Uniti. “Quando queste onde producono tempesta gli unici che traggono beneficio sono coloro che non condividono i nostri obiettivi. Sono coloro che sono diversi da Europa e Stati Uniti. È quindi importante che Europa e Stati Uniti ritrovino collaborazione, apertura, concordia, perché solo quando i rapporti transatlantici sono forti ci sono pace e sicurezza per tutti”. Specialmente dopo un 2019 in cui “sono cresciuti gli investimenti nelle due direzioni ed è cresciuto l’intercambio. La presenza italiana negli Stati Uniti ormai ha raggiunto livelli straordinari: siamo presenti in tutti i settori che contano, nelle alte tecnologie, in tutto ciò che veramente qualifica il nostro Paese”.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di gennaio.

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