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Visa, Plaid e l’assist alle banche tradizionali

Di Jeff Roberts – L’acquisizione da 5,3 mld di dollari da parte di Visa della startup del fintech Plaid è un accordo molto importante. Il prezzo di acquisto fuori misura – una valutazione doppia rispetto a quella del 2018, per Plaid – è una dolce vittoria per le società di venture capital che hanno investito in anticipo. E spinge in avanti gli sforzi di Visa per diversificare la propria attività oltre i servizi di carte di credito e debito.

Ma la ragione principale per cui l’acquisto del Plaid è importante – la ragione, nelle parole di Polina Marinova di Fortune, per la quale l’accordo “manderà onde d’urto nel settore dei servizi finanziari” – sta tutta nel succoso monopolio che potrebbe garantire a Visa.

Plaid occupa un ruolo di gatekeeper tra le banche convenzionali e le startup basate su app che le stanno sfidando, incluse Venmo, Chime, Coinbase e Robinhood. Tutte queste app si affidano attualmente a Plaid per fornire un processo di registrazione privo di problemi, consentendo ai clienti di iscriversi immediatamente con la loro password per il banking online. Senza Plaid, i potenziali clienti dovrebbero attendere un giorno o più affinché l’app si colleghi alla banca.

Il link fondamentale tra banche e servizi fintech costituito da Plaid aumenterà di importanza man mano che un numero crescente di consumatori scoprirà le app finanziarie. Ciò consentirà a Visa di essere la via di mezzo strategica tra il vecchio mondo bancario e il nuovo – e di farsi pagare, di conseguenza. In questo momento, come nota Ben Thompson in un eccellente pezzo sull’acquisizione, Plaid addebita alle app una commissione una tantum per collegare il conto bancario di un nuovo cliente. Ma in futuro Visa potrebbe sfruttare la sua posizione di gate-keeper per riscuotere una commissione ogni volta che un cliente accede.

Il pezzo di Thompson evidenzia anche un altro fatto chiave: alle banche non piace l’assalto delle nuove app fintech e sono anche diffidenti nei confronti del ruolo di Plaid nel fornire loro un facile accesso agli account dei clienti. Ma secondo le parole di Thomposn, Visa è ben posizionata: le banche preferiranno lavorare con Visa, con la quale hanno effettuato transazioni per decenni, piuttosto che rivolgersi a qualsiasi concorrente che aspira a competere con Plaid. Ciò è doppiamente vero alla luce dei delicati problemi di sicurezza collegati al tema e poiché l’industria finanziaria cerca un modo migliore rispetto alle password bancarie (probabilmente uno che coinvolge la biometria) per consentire ai clienti di collegare app e conti bancari.

Infine, il controllo di Visa potrebbe aiutarla a determinare vincitori e perdenti nel panorama fintech in rapida crescita, poiché l’accesso all’API di Plaid è ora uno strumento essenziale per molte startup. Ad esempio PNC Bank il mese scorso ha interrotto l’accesso di Venmo a Plaid in modo da spingere i clienti verso Zelle, un concorrente Venmo di proprietà del settore bancario. È probabile che anche altre banche adotteranno tattiche così dirette nei confronti dei concorrenti fintech e che lavoreranno con il partner commerciale di lunga data Visa per realizzarle.

La morale è che Visa è ora pronta a farsi valere come mai prima d’ora, grazie al possesso di un nuovo elemento critico della tecnologia bancaria, Plaid, e alla sua relazione di lunga data con le banche. Non c’è alcuna garanzia, ovviamente, che sarà in grado di sfruttare il suo nuovo potere a lungo termine – banche e concorrenti potrebbero unirsi per contrastarla – ma in questo momento ha il chiaro vantaggio. È un monopolio che solo Visa può perdere.

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