Intelligenza artificiale, robotica, cyber security, big data: in queste ed altre forme d’innovazione la diversità di genere ha una rilevanza sempre maggiore. Per questo, nell’epoca della trasformazione digitale, il contributo delle donne, e loro ruolo nella ricerca, va incrementato e incoraggiato. Di questo si è parlato il 21 febbraio durante l’incontro ‘Ingegneri di altro genere’, moderato dall’attrice, autrice e regista Michela Andreozzi presso l’aula magna del Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale della Sapienza.
Durante l’incontro, cinque donne con ruoli di grande prestigio nell’area ICT hanno condiviso il loro cammino professionale, al fine di sensibilizzare, motivare e ispirare le ragazze a coltivare gli studi in ingegneria e nelle discipline tecnologiche. Perché l’allarme di cui si è parlato al Diag riguarda proprio questo: l’interesse delle ragazze verso gli studi informatici e le discipline scientifiche continua a decrescere in modo preoccupante. E nel quadro della nuova rivoluzione tecnologica, in mancanza di azioni che lo contrastino, il gender gap rischia di aumentare.
La discussione, parte dell’iniziativa di OpenDIAG, è stata introdotta dalla direttrice del DIAG, la professoressa Tiziana Catarci, che ha esposto dati e analisi che dimostrano la necessità del contributo delle donne in area ICT, al fine di una crescita più armonica, etica ed equilibrata della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo sociale ed economico. All’incontro hanno partecipato Eva D’Onofrio, Vice Presidente Microsoft Services EMEA, Alessia Palleschi, Phd in Ingegneria Informatica, DIAG Sapienza, Monica Parrella, Dirigente generale dello Stato, Monica Pellegrino, Senior Digital Security Expert, Banca Centrale Europea, Laura Tassinari, Direttore Internazionalizzazione, Clusters e Studi Lazio Innova.
