Il costo dello stop all’attività di impresa sta diventando sempre più alto. Servono misure più incisive e in tempi rapidi. Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria e amministratore delegato di Mattioli, azienda leader nel settore orafo, durante un’intervista per il ciclo ‘Ricostruzione’ di Fortune Italia, analizza l’impatto della crisi del Coronavirus sul sistema produttivo e, soprattutto, le priorità da seguire nella ‘fase 2’. Partendo dai dati, pessimi, arriva a delineare le esigenze delle aziende. “Nelle regole per le riaperture ci sono molte cose non chiare, come per i test sierologici e le mascherine”, osserva, avvertendo che “senza riaperture il Paese non muore di Coronavirus ma muore di fame”. Capitolo liquidità. “Le misure per le aziende più piccole funzionano ma il vero tema solo le 43mila aziende più grandi che rappresentano 1,3 mln di posti di lavoro, che sono a rischio e non sono state sbloccate. Se non ci sbrighiamo, rischiamo di perderle e non possiamo permettercelo”.