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I mini bond alla prova della crisi, il ruolo di Cdp

La crisi innescata dall’epidemia del Covid-19 non ha fermato l’industria dei mini bond, che si sono rivelati una provvista di liquidità immediata importante per fare fronte alle necessità dell’emergenza. E il sostegno di Cdp è stato decisivo nel ruolo di anchor investor. A fare il punto sulle operazioni in corso e su quelle che arriveranno è stato Andrea Nuzzi, Head of Corporate and Financial Institutions del Gruppo, intervistato da Stefania Peveraro, BeBeez.it, nel corso del convegno online organizzato dal Politecnico di Milano, ‘I mini bond alla prova della crisi’.

 

“Il razionale del nostro intervento sui minibond e basket bond è duplice: da un lato, supportare la nascita e lo sviluppo di asset class innovative che, in alcuni casi, possono fare fatica a partire e, dall’altro, mettere a disposizione delle aziende strumenti di durata tipicamente superiore alla finanza tradizionale e pari a 7-9 anni”, spiega. In questa ottica, prosegue, “interveniamo in due modi alternativi, svolgendo la funzione di anchor investor fino al 50% delle operazioni: adottando un approccio ‘di mercato’ per aziende di media dimensione, caratterizzate da buono standing creditizio, in cooperazione con player bancari come originator ed extra-bancari come arranger; utilizzando, in qualità di istituto nazionale di promozione, forme di garanzia pubblica rappresentate da fondi regionali messi a disposizione da Regioni e finanziarie regionali come in Puglia e in Campania”.

 

Mettendo a disposizione il bilancio e la capacità structuring ed execution di Cdp, “gli effetti sulle risorse messe a disposizione delle imprese sono importanti”. A titolo esemplificativo, se si considerano le già citate iniziative sviluppate in Puglia e Campania, l’impatto è molto rilevante. Nel periodo 2012-2019, i dati del Rapporto del Politecnico ci dicono che sono state perfezionate 42 operazioni in totale (33 in Campania e 9 in Puglia); nel solo primo semestre 2020 saranno perfezionate ben 26 operazioni. Pertanto, nel 2020, saranno verosimilmente perfezionate più operazioni del totale dei precedenti otto anni. Come potenziali sviluppi, aggiunge Nuzzi, “prevediamo di replicare i modelli che stanno funzionando sia in altre regioni – numerose regioni guardano con interesse a questi casi di successo – che con altri originator sia bancari che extra-bancari”.

 

La strategia di Cdp nel segmento dell’alternative financing si sviluppa lungo tre direttrici di marcia, due prevedono l’apporto di risorse e una attiene alla creazione di un ecosistema funzionale allo sviluppo del mercato: supporto agli impieghi mediante il ruolo di anchor investor in operazioni di basket bond e minibond; stimolo allo sviluppo di una filiera completa e strutturata di asset manager mediante investimenti in fondi di credito caratterizzati da team di gestione professionali e di competenze e track record importante; supporto alle soft skills degli imprenditori mediante accompagnamento delle aziende nel mercato dei capitali grazie anche alla nostra partecipazione in Elite. Sul secondo fronte, spiega Nuzzi, “va evidenziato il ruolo pionieristico di FII SGR che ha permesso mediante il suo intervento di stimolare la nascita di un rilevante numero di asset manager in un momento in cui queste asset class non esistevano. Dopo questa fase pioneristica, il settore si è sviluppato in modo consistente e, pertanto, con l’ingresso di Cdp, il nostro Gruppo ha sviluppato un set di interventi coerenti e complementari. In particolare, anche con il nuovo Fondo, FII si concentrerà prevalentemente su fondi che hanno caratteristiche ‘selettive’ (numero di operazioni sottostante inferiore a 15-20) facendo leva sulle importanti esperienze e competenze accumulate nel corso degli anni”.

 

Cdp, invece, “si concentrerà invece su fondi diversificati (minimo 20-25 ticket) in cui l’analisi e le due diligence sono svolte più a livello di portafoglio nel suo complesso, in cui è determinate la granularità dei portafogli sottostanti e la diversificazione del rischio: in questa ultima attività, Cdp co-investe sempre con il Fei ‘Fondo Europeo per gli investimenti'”.

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