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Il tifo contro Immuni “non ha senso”: intervista ad Antonello Soro

immuni coronavirus

Il Garante per la privacy Antonello Soro: va creato il clima di fiducia che serve a far funzionare Immuni. La versione completa di questo articolo, a firma di Salvo Ingargiola, è disponibile sul numero di Fortune Italia di luglio/agosto.

Il soggetto che risulta positivo al Covid-19 fornisce, volontariamente, l’identificativo Imei del proprio dispositivo cellulare all’Asl di competenza che poi è tenuta a trasmetterla al server centrale per consentirgli di ricostruire, tramite un calcolo algoritmico, la rete di contatti. Da qui parte il ‘viaggio’ dei dati sensibili dell’app Immuni, voluta dal Governo per fronteggiare l’emergenza Covid, e autorizzata dal Garante per la protezione dei dati personali. “Le informazioni – chiarisce il Garante, Antonello Soro – non finiscono mai nelle mani di soggetti terzi che non hanno titolo ad acquisirli come Google, Apple o Bending Spoons”, la società che ha materialmente ideato e progetto l’app, 150 dipendenti, 90 mln di dollari di vendite nel 2019, detenuta per il 2% dal fondo cinese Nuo Capital. “Le scelte del Governo italiano, che noi abbiamo condiviso essendosi conformate alle indicazioni da noi rese prima e dopo l’emanazione della norma di riferimento (art. 6 Dl n. 28/2020), sono state anche un punto di riferimento nelle valutazioni fatte dal Board dei garanti europei”, spiega Soro, presidente dell’Autorità che si occupa di proteggere la privacy dei cittadini italiani dal 2012. Sono tante e variegate le nuove sfide legate a questo tema, in un contesto come quello attuale, con nuove opportunità e rischi che arrivano dalla Rete. Secondo il garante Soro “sì è vero, lo strumento tecnologico è importante ma è solo il pezzo di una strategia nella quale è fondamentale tutto ciò che avviene a valle. Nel momento in cui si riesce ad avere la collaborazione del cittadino che contribuisce a ricostruire la rete epidemiologica (secondo gli esperti, per essere efficace, l’app deve essere scaricata da almeno il 60% degli italiani), il Sistema sanitario deve essere velocissimo nell’effettuare i test diagnostici”.

 

La versione completa di questo articolo, a firma di Salvo Ingargiola, è disponibile sul numero di Fortune Italia di luglio/agosto. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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