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Il programma di Enel per aiutare i suoi fornitori

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Enel ha avviato un programma per supportare il percorso di crescita dei suoi fornitori e, allo stesso tempo, contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo. L’iniziativa si chiama ‘Supplier Development Program’: Enel vuole rendere più solida, performante e innovativa la propria supply chain, promuovendo lo sviluppo sostenibile delle aziende con le quali collabora, di fatto, come ha detto l’Ad Francesco Starace, aiutandole ad espandersi e a crescere, sia in termini di competenze sia in termini economici, ma anche geograficamente, permettendo loro di avere più strumenti per guardare ai mercati esteri.

 

“Insisto sulla geografia”, ha detto l’Ad durante il webinar di presentazione dell’iniziativa, “perche investiamo in Italia in manutenzione e crescita circa 3 mld, ma spendiamo da imprese italiane 6 mld all’anno, perché lavorano con noi anche all’estero”. A disposizione delle pmi c’è quindi un ricchissimo mercato fuori dall’Italia, dice Starace, per il quale però “bisogna avere competenze e coraggio”. Ma la “presenza italiana all’estero” può sicuramente crescere. “I nostri fornitori giocano un ruolo cruciale nel raggiungimento degli obiettivi legati alla transizione energetica”, ha detto Starace. “Siamo orgogliosi di aver lanciato un programma innovativo che si pone come obiettivo quello di accompagnare le PMI operanti in settori chiave per Enel, con servizi dedicati offerti dai nostri partner selezionati, verso uno sviluppo sostenibile, tecnologico e di competenze, rendendo l’industria italiana ancora una volta altamente qualificata, competitiva ed innovativa”.

 

 

Al webinar di presentazione del Supplier Development Program, oltre a Starace, hanno partecipato Stefano Buffagni, viceministro allo Sviluppo Economico, Maurizio Marchesini, vicepresidente per le filiere e le medie imprese di Confindustria, e Salvatore Bernabei, direttore Global procurement di Enel. È stato quest’ultimo a dare qualche dettaglio sul funzionamento dell’iniziativa.

 

 

Il programma, al quale le aziende selezionate da Enel possono partecipare gratuitamente, parte dall’Italia e verrà esteso anche agli altri Paesi in cui opera il Gruppo. È diretto a circa 400 fornitori operanti in settori strategici per Enel X e per le divisioni Infrastrutture e Reti e generazione. Col Supplier Development Program, dice Enel, si vuole favorire la crescita finanziaria e manageriale delle aziende partecipanti, oltre a contribuire a una maggiore efficienza dei costi, all’innovazione e alla sostenibilità, all’internazionalizzazione e all’espansione delle attività anche ad altre aree merceologiche. Le aziende selezionate, che si sono contraddistinte per le loro performance e la visione in linea con i valori del Gruppo, potranno accedere ad una serie di servizi, a condizioni vantaggiose grazie anche al contributo di Enel, offerti da partner con i quali Enel ha siglato accordi di collaborazione, tra cui le principali realtà bancarie per la fornitura di servizi finanziari, le più importanti business school per l’offerta di servizi di training, i principali player per la formazione tecnica, e con società di consulenza in grado di affiancare e supportare i fornitori di Enel in percorsi di implementazione dei processi legati all’economia circolare, all’internazionalizzazione, alle operazioni di M&A e di open innovation. Tra i servizi previsti da Enel per le imprese c’èanche l’anticipo fatture, il supporto per l’ottenimento di certificazioni e perfino il ‘noleggio’ di un Cfo per le aziende che normalmente, per ragioni di scala, non lne hanno uno in organico.

 

 

Starace ed Enel stanno dimostrando la validità del Sistema Italia, ha detto Buffagni durante il webinar. Secondo il viceministro “Enel si sta sviluppando in maniera importante all’estero, rende questo Paese orgoglioso di essere un’azionista di rilievo, e qualsiasi fornitore che si confronti con un player strutturato e innovativo come Enel può approfittarne per migliorarsi”, e affacciarsi all’estero al seguito di Enel significa avere vantaggi in termini di sostenibilità e investimenti. Un modello che a Buffagni ricorda quello dei “francesi, con il grande player che si porta dietro la sua catena di fornitori”. Sul tema degli aiuti per la crescita delle imprese, Buffagni aggiunge che “il Mise deve fare molto di più. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a rimodulare gli incentivi e ragionare su questo con Confindustria e con tutti, premesso che i toni conflittuali del presidente non aiutano. Ci aspetteranno mesi difficili e ritengo sia determinante rimodulare gli incentivi in base a quello che le imprese ci chiedono”.

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