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Crowdfunding immobiliare, Walliance compie 3 anni e punta agli Usa

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Quando si parla di crowdfunding immobiliare ci si riferisce a piattaforme online che mettono in contatto progetti immobiliari alla ricerca di fondi e investitori a caccia di ritorni economici. Non è un fenomeno marginale: a fine 2019 nel mondo sono stati raccolti con questo metodo circa 20 mld di dollari. Una delle principali piattaforme di crowdfunding immobiliare è Walliance, che ha appena celebrato i tre anni di presenza sul mercato e il suo passaggio a da start up a scale up, con piano di internazionalizzazione annesso.

 

 

Una celebrazione avvenuta durante l’annuale Summer Keynote di Walliance, che si è tenuto anche quest’anno (nel rispetto delle norme anti-Covid). Venerdì, a Milano, nella cornice dei Superstudio di via Tortona, Walliance ha presentato alle 200 persone in platea i risultati dei suoi primi tre anni di vita: 26 milioni di euro raccolti e 36.000 utenti attivi. Il Ceo Giacomo Bertoldi ha anche esposto i piani per il futuro: diventare una scale-up comporterà infatti cambiamenti importanti, per Walliance. In attesa del lancio dell’app per iOS e Android (di cui ancora non è stata dichiarata la data di rilascio negli store), alla mezzanotte del 12 settembre è stato pubblicato in pieno stile cupertiniano il nuovo rebranding ed il nuovo portale.

 

Inoltre, nel corso del Keynote è stato anche annunciato un nuovo progetto di espansione europeo in seguito all’apertura del mercato francese. Tra i paesi target figurano peraltro anche gli Stati Uniti dove la società ha lanciato e concluso di recente la raccolta per un progetto immobiliare residenziale a New York nel borough di Brooklyn.

 

Il crowdfunding immobiliare è un’industria che continua a macinare tassi di crescita significativi: i 20 miliardi di euro raccolti nel 2019 nel mondo hanno infatti raddoppiato il valore nel giro di un solo anno. Di quella cifra, 3 mld sono stati raccolti in Europa, mentre negli USA i volumi si attestano intorno ai 13,6 miliardi di dollari, raccolti da sole 38 piattaforme: un motivo sufficiente per pensare ad internazionalizzare. “È proprio per questo motivo che Walliance vuole puntare verso nuovi mercati fuori dalla penisola”, ha detto Bertoldi. “Il settore soprattutto negli Stati Uniti è assolutamente maturo a tal punto da permetterci, grazie ad una normativa molto flessibile, di spingerci oltreoceano grazie alla tecnologia e al know-how che abbiamo maturato”.

 

Tra le ultime novità, la società trentina fa sapere che verrà rilasciato un piano premium per gli investitori con portafoglio superiore ai 100k comprensivo di account manager dedicato, oltre all’aggiunta di nuovi prodotti di investimento nella formula a debito sia sul mercato italiano che su quello francese. Inoltre Walliance ha creato di un private fund dedicato ad investitori professionali e istituzionali con dotazione iniziale di 2 milioni di euro. Il veicolo investirà in tutte le offerte pubblicate su Walliance con il fine di accompagnare la società nel percorso di crescita e di aumento dei capitali raccolti.

 

 

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