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Trump e altri 2500 casi, il conto del Covid

Donald Trump positivo al Covid. Non si può che partire da qui. Una notizia che può cambiare il corso delle cose, prima fra tutte l’esito delle prossime elezioni americane. Una nemesi, per tanti. La pessima gestione dell’epidemia negli Stati Uniti e la tendenza a minimizzarne la portata erano già uno dei temi principali della corsa alla Casa Bianca. Ora, la positività del Presidente può diventare decisiva, in un senso o nell’altro.

 

Se si guarda, invece, all’Italia, il secondo giorno di incremento dei contagi intorno alla soglia dei 2500 nuovi casi viene letto come un campanello d’allarme. La mascherina diventa obbligatoria anche all’aperto nel Lazio e potrebbe diventarlo a breve in tutta Italia. Il campionato di serie A rischia seriamente un nuovo stop: dopo i 19 positivi del Genoa, anche Zielinski e un membro dello staff del Napoli sono stati contagiati. E si resta in attesa di un terzo tampone per tutti per chiudere il bilancio degli effetti collaterali della partita Napoli-Genoa della scorsa settimana. È evidente che se la diffusione del virus continuasse a questi ritmi, sarebbe impossibile non fermarsi. Poi c’è il tema della scuola. Anche in questo caso, i numeri dicono che una diffusione dei contagi è inevitabile.

 

Il conto da pagare al Covid tende inevitabilmente a salire. Il virus c’è e l’arrivo del primo freddo, sommato all’onda lunga che arriva dai comportamenti dell’estate, non può che rappresentare un nuovo fattore di rischio. La domanda da porsi, però, è più complessa: fino a che punto è sostenibile il conto da pagare al Covid?

 

Torna rapidamente in primo piano la necessità di trovare un equilibrio tra le esigenze sanitarie, che potranno crescere nelle prossime settimane, e quelle economiche e sociali. L’esperienza del lockdown totale vissuto tra metà marzo e l’inizio di maggio, e le conseguenze durissime che ne sono derivate per il tessuto produttivo e per il mondo del lavoro, insegnano che il prezzo da pagare a uno stop generalizzato delle attività è altissimo. E che va evitato a ogni costo.

 

Le prescrizioni e le regole servono proprio a questo. A gestire i mesi di convivenza con il virus che ancora ci aspettano, senza dover tornare indietro, bruscamente, al blackout di marzo. La tentazione di tanti di negare l’esistenza del Covid si contrappone alla deriva speculare di chi vuole cavalcare un allarmismo ingiustificato.

 

Trump, i calciatori e i bambini a scuola vengono contagiati dal Covid. E questo è un dato di fatto. La gravità della malattia e l’incidenza delle cure sul sistema sanitario vanno monitorate. Il governo e tutte le altre autorità pubbliche devono prendere decisioni conseguenti e proporzionate ai fatti. Tutti noi dobbiamo osservare le prescrizioni che arriveranno. Si deve fare di tutto per non fermare un’altra volta la macchina dell’economia, che ha già difficoltà consistenti a girare a un regime accettabile. Sembra tutto piuttosto banale ma è l’unica strada percorribile. Il conto del Covid va pagato, facendo in modo che resti sostenibile.

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