Una nuova cartina del rischio e un nuovo Dpcm per gestire il periodo più critico per la seconda ondata del Coronavirus, il Natale e i giorni che lo precedono.
Cosa cambia nelle Regioni
Dal 29 novembre, Lombardia, Piemonte e Calabria dall’area rossa passano in quella arancione e Liguria e Sicilia dalla arancione guadagnano la fascia gialla. Nessuna revisione delle misure, per ora, in Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Toscana. Ma le cose, se la situazione sanitaria legata all’evoluzione dell’epidemia di Coronavirus dovesse migliorare, possono cambiare dal 4 dicembre. Le Regioni arancioni sono: Calabria, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Basilicata, Puglia, Friuli Venezia Giulia. Quelle gialle: Liguria, Sicilia, Sardegna, Lazio, Molise, Veneto, Provincia autonoma di Trento. Infine, le rosse: Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Abruzzo, Campania, Valle d’Aosta.
Lo scenario
Dieci tra le Regioni e le Province Autonome sono classificate a rischio alto, le rimanenti sono a rischio moderato, di cui 7 con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, si rileva nel monitoraggio di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, raccomandando ai Presidenti di queste Regioni di valutare l’opportunità di adottare ulteriori misure di mitigazione. Si tratta di Basilicata, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Valle d’Aosta e Veneto.
Verso il nuovo Dpcm
Prendono corpo intanto le misure che dovrebbero entrare nel nuovo Dpcm valido dal 4 dicembre. Stando all’orientamento emerso nel vertice tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza: resta il coprifuoco alle 22; negozi aperti fino alle 21 per evitare assembramenti e scaglionare quindi gli ingressi; i ristoranti restano aperti fino alle 18, mentre sono chiusi, invece, nelle zone arancione, a Natale e Santo Stefano; lo spostamento tra regioni sarà possibile solo per i residenti nella regione che si vuole raggiungere; possibili i trasferimenti transfrontalieri ma al rientro necessaria la quarantena.