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Unicredit, il passo indietro (richiesto) di Mustier

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Un passo indietro, non proprio spontaneo. L’Ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier, lascerà la banca a fine mandato, aprile 2021, per una richiesta esplicita del cda.

 

La decisione è stata confermata da un comunicato stampa. “Con i colleghi del gruppo Unicredit negli ultimi anni abbiamo realizzato con successo il piano Transform 2019 e, di conseguenza, siamo in una posizione forte per continuare a supportare i nostri clienti e le comunità in tutti i nostri Paesi restando un vero Gruppo pan-Europeo vincente. Nel corso degli ultimi mesi, tuttavia, è emerso che la strategia del Piano Team 23 e i suoi pilastri fondanti non sono più in linea con l’attuale visione del cda. Di conseguenza ho preso la decisione di lasciare il gruppo alla fine del mio mandato ad aprile 2021, in modo da consentire al consiglio di definire la strategia futura”.

 

Fin qui, l’ufficialità. Poi ci sono le ricostruzioni che cercano di spiegare le motivazioni reali che ci sono dietro la svolta di oggi. Ruotano intorno al futuro di Mps e anche alla presidenza affidata all’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

 

I piani del cda sul futuro di Unicredit, molto probabilmente con Mps in pancia, sono diventati evidentemente incompatibili con quelli di Mustier. Differenze di vedute che si spiegano soprattutto con il carattere pan-europeo sottolineato dall’attuale Ad. La sua gestione, che ha portato risultati in termini di bilancio, ha sicuramente allontanato la banca dall’Italia. Come dimostra l’ipotesi di separare le attività italiane da quelle estere.

 

Oggi, evidentemente, il cda ha imposto la ricerca di un capo azienda diverso, magari più sensibile alle dinamiche del consolidamento bancario e alle implicazioni nazionali di un matrimonio con il Monte.

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