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Al via Milano Hub, il polo fintech di Bankitalia

Bankitalia

Sostenere l’evoluzione digitale del mercato finanziario italiano e favorire l’attrazione di talenti e investimenti. È con questo obiettivo che nasce Milano Hub, il nuovo centro dell’innovazione fintech di Bankitalia.

 

“Il nostro – ha spiegato il governatore Ignazio Visco, presentando l’hub, operativo da oggi – vuole essere, insieme, un’infrastruttura, un centro d’incontro, un luogo fisico e virtuale in cui mettere in collegamento e fare interagire l’industria, l’accademia, la Banca d’Italia e le altre istituzioni per favorire l’innovazione”. A partire dal settore dei pagamenti digitali.

 

“Ormai la possibilità di avere accesso a piattaforme e di combinare servizi diversi – ha ricordato la vice direttrice generale della Banca d’Italia Alessandra Perrazzelli, che si sta occupando dello sviluppo di Milano Hub – tocca anche l’industria dei pagamenti”. Nei prossimi anni la concorrenza sarà più forte e servirà una capacità di resistenza maggiore nei confronti delle big tech, molte delle quali dispongono già di licenze bancarie.

 

Per centrare l’obiettivo, secondo Perrazzelli, è fondamentale che “il sistema bancario e finanziario capisca e faccia propria la digitalizzazione, trovando la forza di cambiare. Noi eserciteremo il ruolo di facilitatore delle scelte corrette, per favorire la nascita di nuove imprese nel settore e fornire ausilio a quelle esistenti”.

 

Visco ha ricordato i forti ritardi che l’Italia deve colmare su competenze, digitale, ecosistema dell’innovazione. “Già in epoca pre-Covid eravamo un Paese che non riusciva a crescere in un mondo di grandi trasformazioni, e questa lentezza nella nostra capacità di adeguarci al cambiamento crea gravi problemi anche per gli obiettivi specifici di una banca centrale”, ha sottolineato, citando la stabilità finanziaria, l’accumulo di crediti deteriorati e i problemi di alcuni intermediari spesso acuiti da comportamenti scorretti.

 

“Nell’esaminare le cause di questa difficoltà – ha proseguito il governatore – ci siamo spesso soffermati sulle insufficienze nel capitale umano, sui ritardi nell’innovazione tecnologica, che sono gravi a diversi livelli: c’è un problema di infrastrutture, di connettività, ma anche di competenze e capacità di usare le tecnologie”.

 

Da questo punto di vista, per Visco, il buon uso delle risorse che arriveranno dall’Europa con il Next Generation EU “è una sfida straordinaria che dobbiamo cogliere”. Con il nuovo Milano Hub, la Banca d’Italia intende contribuire al raggiungimento di questo obiettivo “fornendo uno stimolo all’innovazione tecnologica finalizzata allo sviluppo” in un settore, come quello dei pagamenti digitali, in cui l’Italia ha già dimostrato una grande capacità di operare nell’innovazione tecnologica avanzata. Tips, l’infrastruttura che Palazzo Koch ha sviluppato per l’Eurosistema, e l’aggregazione tra Nexi e Sia, gli esempi citati dal governatore.

 

Il nuovo centro dell’innovazione fintech sarà ospitato nella filiale milanese di Bankitalia di via Cordusio. Qui una task force di esperti informatici, di sistemi di pagamento e ricercatori si occuperà di vagliare e selezionare i progetti migliori per poi farli tornare al mondo dell’impresa. Il pool sarà coordinato da un responsabile dell’Hub, che svolgerà anche un ruolo di interlocuzione diretta con le imprese.

 

I progetti sottoposti al nostro vaglio sono già una ventina – ha detto Perrazzelli – l’iniziativa che inauguriamo oggi è una restituzione che la Banca d’Italia fa di una sua competenza, di un’esperienza e di una validazione su una serie di progetti sulla digitalizzazione dei servizi e delle piattaforme, con un esame diverso, che va al di là della normale funzione autorizzativa, per valutare il loro potenziale impatto e utilizzo pratico una volta restituiti all’industria e all’accademia”.

 

Un’iniziativa, ha aggiunto Pietro Sella, fondatore di Fintech District, che testimonia la partecipazione di Bankitalia all’ecosistema dell’innovazione aperta, con un “effetto moltiplicatore nella direzione dello sviluppo del fintech e un impatto sull’economia e la società in generale”.

 

Oggi, ha ricordato Sella, “la open innovation, la condivisione e la contaminazione delle idee, è la sola strada per rimanere competitivi e minimizzare i rischi: lo sviluppo passa attraverso la sharing economy, la data economy, il tech, industria 4.0, tutti settori che hanno bisogno di soluzioni, anche locali, per servire i distretti italiani” e che beneficeranno dell’attività del nuovo Milano Hub.

 

Una scelta non casuale, quella di Milano, che non è solo il centro finanziario del Paese ma anche la città italiana più aperta all’innovazione e più attenta alle opportunità della transizione al digitale.

 

“L’innovazione e la conoscenza sono i motori di quello sviluppo economico di cui il Paese ha bisogno – ha detto al riguardo Giuseppe Sopranzetti, direttore della sede milanese di Bankitalia – e da questo punto di vista la scelta di Milano gratifica una città che già negli anni difficili dopo la crisi del 2008 ha dimostrato di saper traghettare il Paese verso la ripresa economica. Una scelta ancor più importante oggi, visto che proprio qui e in Lombardia la crisi legata alla pandemia ha colpito con più violenza”.

 

Un concetto su cui ha insistito anche Roberta Cocco, assessora alla Trasformazione digitale e ai Servizi civici del Comune di Milano. “La nostra amministrazione sta lavorando a un grande piano di trasformazione digitale della città, anche per aiutare il Paese a superare l’enorme gap digitale e di innovazione tecnologica di cui soffre. Soprattutto in questa fase di crisi pandemica, fare sistema è fondamentale per ripartire”.

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