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Il futuro incerto della mobilità post-Covid

Covid autobus

I dati dell’Isfort, l’Istituto di ricerche sui trasporti, e il confronto sullo scenario futuro: dall’Ad di Fs Gianfranco Battisti al direttore generale di Atm Arrigo Giana. La versione completa di questo articolo, a firma di Morena Pivetti, è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre 2020.

Che le abitudini e le modalità di spostamento e di viaggio cambieranno in maniera strutturale e permanente, che il post-Covid della mobilità degli italiani sarà assai diverso dal pre-Covid, quasi tutti concordano. Il coronavirus segna una cesura profonda con il periodo precedente, una cesura che interessa ogni aspetto della nostra vita e, di conseguenza, si riflette sul nostro modo di muoverci. Smart working, teledidattica, conferenze a distanza, servizi online della Pubblica amministrazione, in breve la forte accelerazione della digitalizzazione della nostra società, avranno un impatto durevole, sono qui per restare. Qualcuno scommette, invece, che, finalmente liberi, torneremo come prima a spostarci e a viaggiare.

 

È sul come cambierà, cosa resterà una volta che la mareggiata violenta che ha travolto la nostra organizzazione sociale si sarà ritirata, quale panorama si presenterà ai nostri occhi, che le opinioni divergono e risultano distanti, persino opposte tra loro. Come si è toccato con mano nelle tre ore di discussione al Cnel, dove l’Isfort, l’Istituto di ricerche sui Trasporti, ha presentato il suo 17° Rapporto Audimob sulla mobilità degli italiani e ha invitato aziende, esperti e ministero delle Infrastrutture e Trasporti a confrontarsi sugli scenari futuri.

 

C’è chi, i numeri uno di due aziende di trasporto di prima grandezza – Arrigo Giana, direttore generale di Atm Milano, e presidente di Agens, l’associazione di Confindustria che raggruppa parte delle aziende italiane di Tpl, e Gianfranco Battisti, amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato – è convinto che i mezzi di trasporto di massa, come bus, tram, metropolitane, treni regionali e anche l’Alta Velocità ferroviaria, non si riprenderanno completamente dal colpo letale che il virus ha inferto loro. Chi, il coordinatore della struttura tecnica di missione del Mit, il professor Giuseppe Catalano (Sapienza di Roma), prevede non solo che la domanda tornerà ai livelli pre-Covid ma li supererà, pur se diversa da prima. Infine, c’è chi, come Carlo Carminucci, direttore della ricerca Isfort ed estensore del rapporto, si colloca su una sorta di posizione mediana e prefigura comunque una riduzione della domanda, ma con toni assai meno perentori.

 

 

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre 2020. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale

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