Un doppio richiamo, fermo. Alla responsabilità di vaccinarsi e a quella della politica, in una anno decisivo: non sono ammesse distrazioni e vanno archiviati gli interessi di parte. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, parla alla nazione nel tradizionale discorso di fine anno. E usa toni e parole inequivocabili.
Il vaccino
“Io mi vaccinerò prima possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza” annuncia il Presidente della Repubblica. “Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere”, dice, aggiungendo che lo è “tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili”. Di fronte a una malattia “così fortemente contagiosa, che provoca tante morti, è necessario tutelare la propria salute ed è doveroso proteggere quella degli altri: familiari, amici, colleghi”.
I negazionisti
“La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovrà essere consentito di vaccinarsi gratuitamente: perché è giusto e perché necessario per la sicurezza comune”. Le parole scelte da Mattarella sono rivolte soprattutto a chi mette in dubbio l’efficacia e l’opportunità del vaccino.
La politica
Il Capo dello Stato lancia un messaggio chiaro anche alla politica. “E’ tempo di costruttori. Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non viviamo in una parentesi della storia. I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. E’ questo quel che i cittadini si attendono”. Uno sforzo che deve riguardare tutti. “Bisogna ripartire, conservando la memoria dei tanti lutti”, ma per farlo servono “serietà, collaborazione, e anche senso del dovere. Ci attende un grande compito, che richiama e sollecita ancora di più la responsabilità delle istituzioni, anzitutto, delle forze economiche, dei corpi sociali, di ciascuno di noi”.
L’Europa e il Recovery Fund
Il Capo dello Stato fa riferimento al ruolo dell’Europa, con “interventi europei innovativi e di straordinaria importanza”. Una Ue, insiste Mattarella, capace di balzo in avanti: “E’ prevalsa l’Europa dei valori comuni e dei cittadini. Non era scontato. Le scelte dell’Unione europea poggiano su basi nuove. L’Italia è stata protagonista di questo cambiamento. Il vaccino e le iniziative della Ue sono due vettori decisivi della nostra rinascita”.
L’augurio
Il 2021 “deve essere l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa”, è l’augurio del Capo dello Stato.