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Il dibattito sul Recovery Plan non scalda la Rete

Dai 196 miliardi del Recovery Plan che il governo sta predisponendo nell’ambito del progetto di ripartenza europeo Next Generation Eu dipende il futuro del Paese, la sua capacità di tornare a crescere e di abbracciare un modello di sviluppo più equo, sostenibile, inclusivo. Eppure, almeno a giudicare dal dibattito sul web, il tema, forse troppo tecnico, non sembra coinvolgere più di tanto gli italiani se è vero – come rilevato da FB Bubbles, la divisione di FB&Associati che sonda le opinioni online degli utenti – che tra giugno e dicembre 2020 la discussione sul Recovery Fund ha registrato 338.300 menzioni, per un totale di 6,2 milioni di interazioni: numeri di tutto riguardo in termini assoluti, assai meno se si considera l’arco temporale oggetto dell’analisi.

 

Non si tratta dell’unico dato interessante della rilevazione, che ha analizzato dimensioni e contenuti del dibattito online confrontandolo con quello parlamentare. Dal raffronto sembra emergere una divaricazione tra politica e Paese reale. Se lo scontro politico ruota infatti attorno alle soluzioni organizzative, come la cabina di regia, e ai contrappesi negli schemi decisionali previsti dal Recovery Plan – rileva FB Bubbles – i cittadini guardano alla sostanza della strategia adottata dal governo e a tutta una serie di priorità: dalla questione ecologica alla sanità, dall’innovazione alla transizione energetica, fino ai temi della parità di genere, della coesione sociale, dell’istruzione. Un tema, quest’ultimo, che dovrebbe essere tra le priorità nel momento in cui il Paese si prepara a varare un piano di investimenti che dovrebbe guardare al futuro e alle nuove generazioni, ma che nel dibattito parlamentare è quasi del tutto assente.

 

Ma andiamo a vedere quali sono le peculiarità dei due dibattiti e i temi più trattati a partire dalle sei macro aree previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) all’esame del governo: rivoluzione verde e transizione ecologica; parità di genere e coesione sociale; sanità; digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; mobilità sostenibile; istruzione e ricerca.

 

Sanità e istruzione, i temi più dibattuti online

 

In piena pandemia il tema più discusso non poteva che essere quello della sanità, con oltre 22 mila menzioni e 711.900 interazioni. Il picco, in occasione della pubblicazione della bozza del Pnrr in cui si confermava la cifra di 9 mld destinata alla salute. Un investimento giudicato non sufficiente nella stragrande maggioranza dei commenti – tra cui quello di Matteo Salvini – tanto da indurre molti a vedere dietro alla decisione una volontà del governo di accedere ai fondi del Mes.

 

Il secondo tema più discusso è l’istruzione, con 11.400 menzioni negli ultimi sei mesi e 574.800 interazioni, una cifra considerevole che ci dice quanto il tema sia considerato importante dai cittadini italiani. Spicca anche la tematica della transizione ecologica, con 94.400 interazioni e un picco a metà settembre, in corrispondenza con l’annuncio della Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen di vincolare il 37% delle risorse del Next Generation Eu ad azioni compatibili con il Green New Deal. In linea con questa indicazione, il governo italiano ha manifestato l’intenzione di destinare a questa voce 74,3 mld di euro ma, rileva FB Bubble, dal dibattito politico emerge una netta spaccatura tra la maggioranza e l’opposizione, che accusa il governo di ‘ambientalismo ideologico’. Idem per la parità di genere, oggetto di 73mila interazioni, con la Lega che accusa il governo di voler usare strumentalmente i 17,1 mld che dovrebbero essere destinati a queste politiche. Il picco di interazioni e menzioni a metà ottobre, quando il premier Giuseppe Conte ha annunciato di voler accogliere la risoluzione bipartisan promossa da Elena Bonetti (Italia Viva) e Mara Carfagna (Forza Italia) per destinare una parte significativa del Recovery Plan all’occupazione femminile. Tra gli altri temi, la digitalizzazione e l’innovazione sono menzionati, rispettivamente, 10.900 e 13.500 volte, con M5S, Pd e Italia Viva tra i più attivi a livello social su questa tematica.

 

Digitalizzazione e innovazione al centro del dibattito parlamentare

 

Nel dibattito in Parlamento, tra gennaio e dicembre 2020 si registrano oltre 100 atti parlamentari (tutti di sindacato ispettivo) sul Recovery Fund, soprattutto da parte di Forza Italia, M5S e Pd. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (34), rivoluzione green e transazione ecologica (16), salute (13), i temi più presenti. Pochi, invece, gli atti su infrastrutture per una mobilità sostenibile (7), parità di genere, coesione sociale e territoriale (7), istruzione e ricerca (6).

 

Secondo l’analisi di FB Bubbles, il Pd risulta particolarmente attivo su digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, e sulle infrastrutture per una mobilità sostenibile. Italia Viva si è concentrata su rivoluzione verde, transizione ecologica e salute. È inoltre l’unico partito a non aver presentato alcun atto su digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.

 

Forza Italia è tra i partiti che hanno presentato il maggior numero di atti, toccando tutte le tematiche, a partire dall’ambito digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, quello su cui sono stati più attivi anche la Lega e Fratelli d’Italia. Infine, Liberi e Uguali ha riservato un atto di sindacato ispettivo a ciascuno degli ambiti del Recovery Plan, con due sole eccezioni: infrastrutture per una mobilità sostenibile e salute.

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