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Strage di Viareggio: prescritti omicidi colposi, appello bis per Moretti

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Cade per prescrizione l’accusa di omicidio colposo per tutti gli imputati del processo per il disastro ferroviario di Viareggio del 2009, con la sola eccezione dell’ex Ad di Ferrovie dello Stato e Rfi Mauro Moretti, che durante il giudizio d’appello aveva dichiarato di rinunciare alla prescrizione ritenendosi innocente. La Quarta sezione della Corte di Cassazione non ha riconosciuto l’aggravante dell’incidente sul lavoro, che nei precedenti gradi di giudizio aveva evitato la prescrizione del reato.

 

Condanne annullate, con rinvio degli atti alla Corte d’Appello di Firenze per una nuova valutazione nel merito, per lo stesso Moretti (per i reati di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario colposo) e l’ex Ad di Rfi Michele Mario Elia (disastro ferroviario colposo). Rinvio alla Corte d’Appello di Firenze anche per gli altri imputati condannati per il reato di disastro ferroviario, tra cui l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano, ma solo per la rideterminazione delle pene. La Cassazione ha inoltre confermato le assoluzioni, stabilite in appello, dei due dirigenti di Rfi Giorgio Di Marco e Giovanni Costa.

 

“È stato ridimensionato radicalmente il verdetto del 2019 della Corte d’Appello di Firenze: la Cassazione ha emesso un dispositivo molto complesso ma ad una prima lettura emerge subito che è stato colpito in modo profondo l’impianto delle accuse e delle responsabilità” , ha dichiarato l’avvocato Franco Coppi, difensore di Moretti. Soddisfazione anche da parte di Roberto Borgogno, altro legale che assiste Moretti: “La condanna è stata annullata per diversi profili di colpa e questo alimenta da parte nostra la legittima aspettativa di una decisione più favorevole per il nostro assistito nel nuovo processo di appello”.

 

La sentenza è stata accolta con scene di disperazione da parte dei familiari delle vittime in attesa fuori dalla Cassazione, a causa delle norme anti-Covid. “Adesso è bene fare silenzio – ha detto di Marco Piagentini, che nella strage perse la moglie e due figli – per capire bene cosa sia successo. È un epilogo triste. Il dolore che ora sentiamo è lo stesso che c’era il 29 giugno 2009. La sconfitta è per la giustizia italiana. Capiremo bene cosa è avvenuto quando avremo le motivazioni della sentenza”.

 

Il 29 giugno 2009, poco dopo aver superato la stazione di Viareggio un treno merci che trasportava gas liquefatto deragliò, si ribaltò parzialmente ed esplose, provocando un incendio e il crollo di un palazzo. Le vittime furono 32.

 

Il 20 giugno 2019 la Corte d’Appello di Firenze aveva condannato Moretti a 7 anni di reclusione, confermando la condanna già inflitta in primo grado al manager, ex amministratore delegato di Leonardo (dal 2014 al 2017). Oltre a Moretti erano state condannate altre 15 persone, tra cui l’ex Ad di Rfi Elia a 6 anni di reclusione (7 anni e 6 mesi in primo grado) e l’ex ad di Trenitalia Soprano, anch’egli a 6 anni (7 anni e 6 mesi in primo grado).

 

Per quanto riguarda le società coinvolte, oggi la Cassazione ha annullato tutte le condanne inflitte in appello “perché il fatto non sussiste”. In base alla legge 231 sulla responsabilità della società, in appello sia Rfi che Trenitalia erano state condannate a sanzioni pecuniarie di 700.000 euro ciascuna, Gatx Germania a 400.000 euro, così come Gatx Austria e Jugenthal. “Grande soddisfazione per il verdetto della Cassazione che ha fatto giustizia della sentenza della corte di Appello di Firenze che abbiamo da sempre contestato: ora è stata definitivamente esclusa la condanna di Rfi per la strage di Viareggio”, ha commentato al riguardo l’avvocato Carla Manduchi, difensore di Rfi insieme all’avvocato Alfonso Stile. “È stato escluso anche il risarcimento per tutte le 22 associazioni che si erano costituite come parti civile nel processo”, ha aggiunto la legale, ricordando che “i familiari delle vittime sono stati invece risarciti“.

 

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