NF24
Cerca
Close this search box.

Sarà abbastanza renziano il nuovo Recovery Plan?

Il Recovery Plan è stato recapitato ai partiti di maggioranza. Cambiato, nella forma e nella sostanza. Ma c’è una domanda che aleggia intorno alle 170 pagine che saranno domani all’esame del Cdm. Sarà un piano abbastanza renziano? Da questa risposta dipende la sorte del Governo Conte. Difficile ipotizzare che Italia Viva possa bocciare il testo durante il passaggio formale di domani sera. Ma un voto favorevole per ‘spirito di patria’ potrebbe comunque precludere all’apertura di una crisi formale. Probabilmente arriveranno obiezioni nel merito, anche se stando ai titoli, agli appostamenti delle risorse e all’enfasi di alcuni passaggi, sembra evidente lo sforzo compiuto per assecondare, almeno in buona parte, le richieste avanzate da Matteo Renzi.

 

I numeri del Recovery Plan (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)

 

TAVOLA 1 PNRR 11-01-2021

 

Nel complesso, 46,18 mld sono per digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, di cui 8 per turismo e cultura. Sono 68,90 i mld destinati alla rivoluzione verde; 31,98 mld alle infrastrutture per la mobilità sostenibile; 28,49 per istruzione e ricerca; 27,62 per inclusione e coesione; sono confermati 19,72 mld per la salute.

 

La Governance

 

“Il governo, sulla base delle linee guida europee per l’attuazione del Piano, presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i ministri competenti a livello nazionale e gli altri livelli di governo, monitori i progressi di avanzamento della spesa”, si afferma nel testo del Recovery Plan.

 

Il progetto culturale

 

“Nella nuova versione del Piano, il significativo aumento di risorse relative alla cultura e al turismo non corrisponde solo all’esigenza di sostenere gli ambiti più colpiti dagli effetti del Covid-19, al fine di recuperare il potenziale di crescita. NGEU non è solo un progetto economico e ambientale. È un progetto culturale europeo che qualifica gli obiettivi di sostenibilità dello sviluppo. L’investimento strategico in tutta la catena del valore della cultura e del turismo, è essenziale per diffondere lo sviluppo sostenibile a livello territoriale, per realizzare l’inclusione sociale dei giovani attraverso le industrie culturali e creative e l’attività sportiva e per accompagnare il risanamento delle aree urbane e la ripresa delle aree interne”, prosegue il documento.

 

La sanità

 

Sono confermati i fondi (già aumentati) per la Salute che arrivano a 19,72 miliardi. Di questi 7,9 vanno per ‘Assistenza di prossimità e telemedicina’ e 11,82 per ‘Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria’. “La prima componente, ‘Assistenza di prossimità e telemedicina’, mira a potenziare e riorientare il SSN verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria; a superare la frammentazione e il divario strutturale tra i diversi sistemi sanitari regionali garantendo omogeneità nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza – ‘LEA’; a potenziare la prevenzione e l’assistenza territoriale, migliorando la capacità di integrare servizi ospedalieri, servizi sanitari locali e servizi sociali”.

 

La Digitalizzazione

 

Per il capitolo ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ sono 46,18 i miliardi. Nel dettaglio: digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A. 11,45 miliardi; digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo 26,73 miliardi e per turismo e Cultura 8 miliardi.

 

La rivoluzione verde

 

Per il capitolo ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’ si conferma lo ‘spicchio’ più cospicuo con 68,90 miliardi. Un totale così suddiviso: per ‘Impresa Verde ed Economia Circolare’ 6,30 miliardi; per ‘Transizione energetica e mobilità locale sostenibile’ 18,22 miliardi; per ‘Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici’ 29,35 miliardi; per ‘Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica’ 15,03.

 

Il Mezzogiorno

 

“Il PNRR, attraverso un approccio integrato e orizzontale, mira all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, all’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno. Tali priorità non sono affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite in tutte le missioni del PNRR”, prevede la bozza del documento sul Recovery Plan che indica “Donne, giovani e Sud” come “le tre priorità trasversali”.

 

La mobilità

 

Sono 31,98, emerge, i miliardi per il capitolo ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’. Fondi così suddivisi: per ‘Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale’ 28,30 miliardi e per ‘Intermodalità e logistica integrata’ 3,68 miliardi.

 

La ricerca

 

Per ‘Istruzione e ricerca’ sono 28,49 i miliardi previsti nella bozza del Recovery. Di questi 16,72 per ‘Potenziamento delle competenze e diritto allo studio’ e 11,77 per il punto ‘Dalla ricerca all’impresa’. Sono invece 27,62 i miliardi previsti per ‘Inclusione e coesione’: 12,62 per ‘Politiche per il Lavoro’; 10,83 per ‘Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore’; 4,18 per ‘Interventi speciali di coesione territoriale’.

 

Il turismo

 

Il piano “mira ad incrementare l’attrattività del sistema turistico e culturale del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, la formazione ed il potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici e il finanziamento dei progetti dei Comuni per investimenti su luoghi identitari sul proprio territorio (inclusi interventi sul patrimonio artistico-culturale di Roma in occasione del Giubileo)”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.