Cerca
Close this search box.

Governo, Conte le prova tutte. Anche la rabbia

Un discorso, in parte, fotocopia di quello fatto ieri alla Camera. Con i capisaldi della strategia scelta: l’europeismo e l’anti sovranismo come confini e tutte le promesse che servono a invogliare chi è in dubbio a sostenere il suo governo, dalla legge elettorale proporzionale allo spazio ‘politico’ implicitamente offerto per il futuro. Il premier Giuseppe Conte, ripercorrendo quanto fatto e quanto ha in mente di fare, le prova tutte per allargare il più possibile il suo potenziale consenso. I numeri, del resto, sono essenziali per la sopravvivenza del suo governo. Al Senato la maggioranza assoluta di 161 voti sembra irragiungibile. Le indicazioni raccolte finora indicano tra 154 e 156 i voti favorevoli. La partita vera, evidentemente, inizia subito dopo il voto.

 

Il ruolo della politica

 

Il premier fa riferimento al ruolo della politica, che “deve essere al servizio del Paese”. La politica, ha spiegato, deve produrre lo sforzo “che serve per evitare che il malessere diventi rabbia”. Le parole usate hanno il loro peso. “Servono un Governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della delicatezza dei compiti, servono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all’utile persona. Servono persone disponibili a riconoscere l’importanza della politica. La politica è la più nobile tra le arti e tra i saperi, se indirizzata al benessere dei cittadini. Quando la politica si eclissa questa istanze rischiano di essere ai margini o, peggio di sfociare in rabbia o nello scontro violento”.

 

L’europeismo

 

La seconda discriminante fondamentale, indicata dal presidente del Consiglio, “è la solida vocazione europeista del nostro Paese, in modo da consentire all’Italia di tornare protagonista nello scenario europeo e contribuire a fare recuperare alla medesima all’Unione europea il ruolo di la leadership che le spetta nel contesto geo-politico internazionale”.

 

La legge elettorale

 

Il premier ha ribadito quindi la volontà di promuovere, “nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari”, una riforma elettorale “di impianto proporzionale, quanto più possibile condivisa, trattandosi di una riforma di sistema, che possa coniugare efficacemente le ragioni del pluralismo della rappresentanza con l’esigenza, pur ineludibile, di assicurare una complessiva stabilità al sistema politico”.

 

Italia Viva e le mine

 

“È molto complicato governare con chi dissemina mine”. Con chi “ti accusa di immobilismo e di correre troppo, di non decidere e di decidere troppo: è davvero difficile governare in queste condizioni”, ha detto Conte, che ha parlato di “attacchi anche mediatici molto aspri e a volte anche scomposti di alcuni esponenti di Italia Viva”.

 

Voltare pagina

 

Adesso si volta pagina. Questo Paese merita un governo coeso, dedito a tempo pieno a lavorare esclusivamente per il benessere dei cittadini e per favorire una pronta ripartenza della nostra vita sociale e una incisiva ripresa della nostra economia”, ha evidenziato il Premier.

 

L’appello

 

Questo, ha scandito Conte, è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese. I numeri sono importanti, oggi lo sono in modo particolare, ma ancor più importante è la qualità del progetto politico. Chiediamo a tutte le forze politiche: ‘aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita profondo che la crisi ha creato nel patto di fiducia con cittadini”.

 

 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.