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Il governo Draghi è in carica. Con il giuramento del premier e dei ministri al Quirinale, si apre ufficialmente l’esperienza a Palazzo Chigi dell’ex presidente della Bce. La cerimonia della campanella sancirà il passaggio di consegne con l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Nel salone delle Feste, con una disposizione dettata dalle regole di distanziamento anti-Covid, il giuramento è all’insegna della sobrietà, senza giornalisti e fotografi. La formula di rito viene recitata in un insolito silenzio, con le mascherine indossate, senza strette di mano e con la penna sanificata a ogni firma.

Il voto di fiducia al Senato e alla Camera è in calendario mercoledì prossimo.

Ben evidenti le due componenti del governo. Quella tecnica, molto vicina alle idee e al metodo di Draghi, che sarà impegnata nei ministeri chiave per l’attuazione del Recovery Plan: Giustizia (Marta Cartabia), Interno (Luciana Lamorgese), Economia (Daniele Franco), Infrastrutture (Enrico Giovannini), Innovazione tecnologica (Vittorio Colao), trasformazione ecologica (Roberto Cingolani), Università (Cristina Messa), Istruzione (Patrizio Bianchi). E quella politica, con una accurata spartizione dei ministeri in base alla rappresentanza parlamentare. Su questo fronte, significativi gli incarichi allo Sviluppo Economico e al Lavoro, con il leghista Giancarlo Giorgetti e il democratico Andrea Orlando che saranno impegnati a gestire le conseguenze più dure della crisi economica.

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