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Brunetta e lo smart working nella Pa, dichiarazioni di giugno

Una puntualizzazione doverosa, con le scuse per i lettori e per il diretto interessato, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta. Anche noi abbiamo riportato erroneamente, in un articolo (ora aggiornato) di commento, parte del contenuto di un’intervista che risale al giugno scorso, rilanciata da altri organi di stampa.

Il neoministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, precisa quanto affermato sulla fine dello smartworking per tutti i dipendenti pubblici e il rientro in ufficio. “Il contenuto pubblicato nella sedicente intervista si riferisce ad un mio intervento a Tgcom24 in data 22 giugno dello scorso anno, periodo nel quale sembrava che la pandemia fosse in via di superamento, con il ritorno auspicato alla normalità”, chiarisce aggiungendo: “Quindi, io non ho rilasciato alcuna intervista, a nessuno, come doveroso riserbo, in attesa del discorso programmatico del presidente del Consiglio Mario Draghi alle Camere del prossimo mercoledì al Senato e giovedì alla Camera, con conseguente dibattito parlamentare e voto di fiducia. Sono sconcertato e dispiaciuto. Dal momento del giuramento, io non ho rilasciato alcuna intervista, né scritto alcun articolo. Nulla”.

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