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Governo in ordine sparso, Draghi dovrà intervenire

Non ha ancora incassato la fiducia del Parlamento. È in carica da 48 ore ma il Governo si muove già in ordine sparso. O, meglio, i ministri, almeno quelli più politici, già si muovono in ordine sparso. E il premier Mario Draghi sarà costretto a intervenire, per evitare una deriva che diventerebbe difficilmente gestibile.

La decisione di bloccare l’apertura degli impianti di sci, come prevedibile, ha innescato il primo polverone. È una scelta formalizzata dal ministro della Salute Roberto Speranza, con il via libera del premier, viste le preoccupazioni avanzate dalla comunità scientifica, a partire da quelle del Cts sull’andamento della pandemia in riferimento alle varianti che si stanno diffondendo, soprattutto quella inglese. Sicuramente, la decisione arrivata a ridosso della riapertura ha creato un grave danno economico a tutte le imprese del turismo invernale che stavano ripartendo. Le parole del ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia, bastano a fotografare il livello della tensione: “Ho appena interrotto un incontro con gli operatori per quantificare i danni. Qui non si deve parlare di ristori ma di indennizzi, perché quando si arreca un danno bisogna indennizzare e su questo tema siamo già al lavoro”. Parole che chiamano direttamente in causa il suo governo. “C’è stato un danno per una scelta del governo e i danni vanno indennizzati”, ha spiegato in collegamento con l’emittente tv Telenuovo.

Il problema non è solo il merito. Si può e si deve discutere di tutto, a maggior ragione quando ci sono conseguenze rilevanti per intere categorie di lavoratori e per migliaia di imprese, ma sarebbe il caso di discuterne prima collegialmente all’interno del governo.

Il ritorno immediato a una rissa mediatica senza sosta non è la premessa migliore per il neonato governo Draghi. Anche perché, andando oltre i problemi contingenti sollevati da Garavaglia, sembra evidente il risvolto politico. Se la Lega ha intenzione di alzare la posta a ogni occasione utile, è prevedibile che gli altri non possano stare a guardare e che la maggioranza larghissima possa diventare un freno all’azione di governo.

È altrettanto evidente che un premier come Draghi non possa lasciar fare. E che dovrà intervenire, almeno per chiarire le regole d’ingaggio.

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