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Quando il welfare è integrato: la storia di Soldo e del Comune di Bergamo

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Il futuro del welfare è “integrazione”. Integrazione di protezione sociale con benessere personale, integrazione di sanità e previdenza, integrazione di primo e secondo pilastro, integrazione tra aziende e territorio, integrazione tra pubblica amministrazione e impresa privata. Una storia di integrazione è quella che si consuma in questo periodo a sostegno delle persone e delle famiglie con maggiori fragilità economiche e sociali. Grazie all’intreccio virtuoso tra Pa e impresa.

Il terreno in cui si sta dimostrando questo circolo virtuoso è quello dei buoni spesa. La misura di sostegno alle famiglie in difficoltà ha avuto bisogno degli enti locali, i Comuni, e dell’esperienza di alcune imprese – per lo più provider di welfare aziendale – con un solido know how sulla gestione dei voucher. Buoni spesa, buoni benzina o buoni pasto sono una consolidata realtà dell’integrazione salariale di molti lavoratori. Una misura di welfare aziendale sempre assai gradita.

Grazie a un’azienda, Soldo, che ha da poco integrato i suoi servizi con quelli del welfare aziendale, si è creata una case history di successo. “Soldo ha messo a disposizione le proprie carte prepagate valide su tutti i circuiti Mastercard per favorire il consumo dei buoni spesa messi a disposizione del Governo e distribuiti a cura dei Comuni” racconta Giuseppe Di Marco, country manager Italia di Soldo, l’azienda/brand inglese specializzata nella distribuzione di carte di debito. Per l’operazione buoni spesa ai Comuni, Soldo ha distribuito 40mila card in tutta Italia, in 62 enti locali, per un importo totale caricato di oltre 16 milioni di euro. I comuni di Milano e Bergamo i più grandi, quest’ultimo particolarmente significativo, sia perché tragico emblema di questa pandemia, sia perché dopo aver attivato tutti gli strumenti a disposizione, quindi buoni pasto, voucher ecc, ha scelto di affidarsi esclusivamente a Soldo, anche per avere dati utili e statistiche che potessero aiutare l’amministrazione nelle proprie attività di welfare.

Marcella Messina, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, racconta che quando poco meno di un anno fa, furono messi a disposizione del Comune i primi 500mila euro da distribuire alle famiglie fragili, “l’Amministrazione scelse di articolare l’offerta attraverso diversi buoni spesa, emessi da singole catene della grande distribuzione organizzata”. Ma con la facilità di spendere nel punto vendita dedicato, emerse subito il problema di non incrociare sempre il luogo di residenza dell’assistito con la localizzazione della catena Gdo emettitrice del buono. “La card offerta da Soldo aveva il vantaggio di poter essere utilizzata ovunque, anche nei negozi di prossimità, e per spese diverse da quelle alimentari, ma sempre ammesse tra le tipologie di sostegno, come le bollette dei servizi, per esempio”.

Vantaggio competitivo che ha convinto il Comune di Bergamo ad affidarsi integralmente a Soldo anche per le azioni di sostegno organizzate autonomamente dall’Amministrazione.

“Soldo è una azienda fintech che offre una soluzione innovativa per ottimizzare la gestione e il controllo di spese e pagamenti da parte dei dipendenti di aziende di grandi e piccole dimensioni. L’esperienza di Soldo Care ci ha permesso di testare la nostra capacità di risposta anche a esigenze diverse, come quelle di distribuzione di fondi a privati da parte di enti operanti nel settore pubblico” spiega Di Marco.

Soldo è una piattaforma che integra carte di pagamento elettronico Mastercard e che comprende una web console di monitoraggio e gestione delle carte e un’app mobile per dettagliare le transazioni e fotografare le ricevute. La piattaforma semplifica il processo amministrativo perché permette anche di esportare gli estratti conto delle transazioni di pagamento su qualsiasi piattaforma gestionale.

La flessibilità che caratterizza Soldo ha permesso di rispondere tempestivamente alla crisi: “Abbiamo creato delle carte speciali ‘Soldo Care’ da assegnare a Comuni, istituzioni e enti territoriali, per assicurare un’efficace distribuzione dei fondi di solidarietà stanziati dal governo e da altri enti per le famiglie più svantaggiate” spiega Di Marco.

“Il nuovo welfare ha bisogno di flessibilità – spiega l’assessore Messina – e di network. La Soldo Card ha consentito di avere costi di gestione bassissimi; non più dell’1%, nulla di paragonabile al 15% imposto dagli emettitori di buoni pasto e la possibilità di essere spesa solo per le categorie merceologiche consentite”. La Card può essere inibita all’acquisto di alcolici o di altri prodotti non inseriti tra quelli per i quali si sviluppa l’aiuto. Le carte Soldo Care hanno permesso ai cittadini di acquistare non solo generi alimentari in una vastissima rete di esercizi commerciali, ma anche farmaci, medicinali, elettrodomestici e servizi di prima necessità. Il servizio ha quindi garantito ampia flessibilità alle persone, senza bisogno di ricorrere al sistema di convenzioni dei buoni pasto tradizionali.

La facilità di gestione della carta (il circuito Mastercard la rende utilizzabile in decine di migliaia di punti vendita) sommato alla possibilità di statisticare gli atti di acquisto aggiunge interesse a interesse. Non a caso la facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bergamo ha richiesto di poter leggere i dati quantitativi (ovviamente non personali) del flusso di consumi connessi alla card come veicolo dei buoni spesa del Governo. Per essere sempre più aderenti ai nuovi bisogni di consumo degli italiani è necessario conoscere le nuove propensioni all’acquisto.

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