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Covid, gli Italiani perbene e i soliti Italiani

vaccini Mario Draghi

Da sempre, in qualsiasi categoria e in ogni classe sociale, ci sono le persone perbene e quelle che fanno tutto quello che possono per non esserlo. Le situazioni complicate, e la lunga e logorante emergenza legata a Covid che stiamo attraversando lo è, amplificano questa sostanziale differenza.

Quelli perbene, salvo eccezioni, restano perbene. Quelli che tendono a fregare il prossimo, a pensare prima di ogni altra cosa al proprio interesse, si sentono autorizzati a fare un passo avanti rispetto alle già pessime abitudini. Succede in fila di fronte a un supermercato, nella corsa clandestina ad accaparrarsi una dose di vaccino, nell’interpretazione delle regole e delle restrizioni per limitare il contagio da Covid. Succede anche nell’esercizio del proprio ruolo professionale e nella corsa al guadagno, o alla sopravvivenza.

Spesso la differenza la fa l’educazione, prima ancora del senso civico. E se la tendenza è generalizzata, la pericolosità sociale è quasi sempre proporzionale alla disponibilità economica e alla quota di potere che si esercita. È la stessa sindrome che muove gli sciacalli e gli eroi durante una guerra o subito dopo una catastrofe come un terremoto: le difficoltà incentivano a tirare fuori il meglio, o il peggio, di quello che si è capaci di essere. Ci sono, in questa logorante pandemia Covid, esempi significativi dell’una e dell’altra categoria.

Da una parte, c’è la composta e civile attesa del proprio turno nell’accesso al vaccino. Dall’altra, ci sono le scorciatoie, i sotterfugi e i privilegi per passare davanti agli altri, per arrivare prima, per mettersi al sicuro grazie a una precedenza da mercanteggiare. Da una parte ci sono i medici, gli operatori sanitari, i dipendenti pubblici, i cassieri dei supermercati, gli insegnanti che onorano il proprio ruolo e il proprio stipendio andando sistematicamente oltre quello che gli è richiesto. Dall’altra ci sono gli assenteisti, i certificati medici, i tanti passi indietro di chi si sottrae alle proprie responsabilità. Da una parte ci sono i datori di lavoro che si indebitano per proteggere i propri lavoratori. Dall’altra chi ne approfitta per scaricare persone che diventano solo un costo da tagliare. Da una parte ci sono quelli che credono nelle regole, giuste o sbagliate che siano. Dall’altra ci sono quelli che le regole le pensano sempre e comunque scritte e pensate per gli altri.

Da una parte ci sono gli italiani perbene. Sono tanti, hanno posizioni e mestieri diversi e rappresentato le possibilità che questo Paese riesca a farcela anche questa volta. Dall’altra ci sono i ‘soliti’ Italiani. Sono tanti anche loro, e sono quelli che tutti i giorni rendono più difficile e più lungo il percorso per uscire dalla perenne emergenza che stiamo attraversando.

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