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Maria Chiara Carrozza è la prima donna presidente del Cnr

maria chiara carrozza

“Sono felice ed emozionata per la nomina a Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ringrazio la ministra Messa e il Comitato di Selezione per la fiducia riposta nella mia persona. Essere la prima donna alla guida del più importante e grande centro di ricerca del Paese è una sfida e una responsabilità senza precedenti. Ma anche un cambio di passo e di prospettiva”. Così ha commentato il suo nuovo incarico la prima presidente donna del Cnr, Maria Chiara Carrozza, dopo la sua nomina da parte del ministro dell’Università e della Ricerca.

Il ministro Maria Cristina Messa, infatti, ha assegnato a Carrozza il ruolo di Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Carrozza sarà in carica per i prossimi quattro anni, e succede al Presidente Massimo Inguscio.

“Confido sull’aiuto e sulla collaborazione di tutte le ricercatrici e ricercatori dell’Ente, sulle loro preziose indiscusse competenze e sul loro entusiasmo. Insieme dobbiamo riportare al centro dell’attenzione sociale, economica e politica la ricerca unico volano per la ricostruzione del Paese e il futuro dei giovani”, sottolinea Carrozza.

Con questa nomina, dice il ministro Messa, “il Cnr torna a essere nel pieno delle sue funzioni organizzative e gestionali, oltre che scientifiche. Il ruolo che questo Ente sarà chiamato a svolgere nei prossimi anni sarà strategico per la crescita di tutto il Paese e per la competitività internazionale: dovrà essere un vero motore, in modo trasversale su tante tematiche e settori, per valorizzare e fare emergere le tante potenzialità che esistono nel sistema della ricerca italiana”.

Carrozza può vantarsi anche di essere stata già la più giovane rettrice italiana. Laurea in Fisica all’università degli studi di Pisa, dottorato in ingegneria alla Scuola Superiore Sant’Anna, Maria Chiara Carrozza, 56 anni, è anche professoressa ordinaria di Bioingegneria Industriale e ricercatrice nei settori della biorobotica e della biomeccatronica.

La nuova presidente del Cnr nell’occuparsi di neuro-ingegneria della riabilitazione ha promosso quello che lei stessa ha definito “nuovo umanesimo scientifico, in cui l’evidenza scientifica è il metodo, ma l’umanità l’obiettivo per rendere più forti i fragili”.

Autrice di numerose pubblicazioni e brevetti, responsabile di progetti europei, cofondatrice di spinoff accademici e attualmente direttore scientifico dell’Ircss Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, Carrozza ha insegnato e condotto ricerche in centri e università in Italia, Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Cina, sempre mettendo al centro quell’umanesimo tecnologico in cui “tra uomo e macchina non deve esserci antagonismo e i robot devono competere con i robot e non con gli esseri umani”.

Carrozza è stata anche ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (2013-2014) e parlamentare della Repubblica, (XVII legislatura); aveva messo al centro della sua azione il miglioramento della condizione di ricercatrici e ricercatori e anche oggi annuncia che suo obiettivo prioritario “sarà valorizzare le tante potenzialità che esistono nel sistema della ricerca italiana”.

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