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Continuità e territorio, il ‘volontariato d’impresa’ che piace ai dipendenti

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L’orizzonte del welfare aziendale sta evolvendo secondo l’evoluzione delle nuove sensibilità dei lavoratori e delle imprese. Sarebbe inopportuno sottrarre al perimetro delle attività di welfare integrato, quelle connesse al “riconoscimento aziendale” del valore del volontariato dei lavoratori. Un’opportunità per rispondere a un bisogno concreto della comunità, un modo per sentirsi utili esercitando un ruolo attivo, ma anche un’occasione di entrare in contatto con realtà diverse e di rafforzare l’orgoglio di appartenenza alla propria azienda, uscendo dalle abituali gerarchie. Queste alcune delle motivazioni che spingono i dipendenti a partecipare alle attività di volontariato promosse dalle proprie aziende. È quello che emerge dalla terza fase della ricerca sul Volontariato d’Impresa condotta da Fondazione Sodalitas che ha analizzato il fenomeno dal punto di vista dei dipendenti, dopo aver sondato negli scorsi anni quello delle imprese e delle organizzazioni nonprofit.

L’indagine, realizzata in collaborazione con Walden Lab, ha preso in esame un campione di 2831 dipendenti di 17 aziende associate a Fondazione Sodalitas attive sul tema del Volontariato d’Impresa (Alnylam, Bureau Veritas Italia, Coca-Cola HBC Italia, Credem, Danone, Enel, Eni, EY, Falck Renewables, Johnson&Johnson, I.CO.P., Italgas, KPMG, Poste Italiane, Sacco System, Snam, UBI Banca – Gruppo Intesa Sanpaolo).

Dai risultati dell’indagine emerge innanzitutto che il giudizio sulle esperienze effettuate è assolutamente positivo: molto positivo per l’84% dei rispondenti e positivo per il 10%. Solo il 5% risponde abbastanza positivo e l’1% per niente positivo. Un dato tutt’altro che scontato, considerando che capita raramente che un’esperienza riconducibile al proprio ambito di lavoro riceva un livello così elevato di giudizi positivi.

“Il Volontariato d’Impresa è evoluto in pochi anni da semplice ‘nice to have’ a elemento portante dell’impegno aziendale per la generazione di valore sociale. Crediamo”, commenta Enrico Falck, Presidente di Fondazione Sodalitas, “che oggi i tempi siano maturi per un ulteriore e importante salto di qualità. Il Volontariato d’Impresa può assumere infatti un ruolo centrale nel contribuire ad attuare compiutamente il modello della cosiddetta ‘Stakeholder Economy’. Sempre più imprese considerano l’attenzione alla comunità non più una questione di filantropia e generico impegno sociale, ma un elemento fondamentale della propria strategia di sviluppo e far crescere il Volontariato d’Impresa rappresenta un tassello importante di questa sfida”.

Altro aspetto da sottolineare è che il Volontariato d’Impresa ha notevoli potenzialità di espansione e di crescita, considerando che al momento questa è un’esperienza che ha coinvolto solo una minoranza della popolazione aziendale e che coloro che l’hanno sperimentata hanno fatto in maggioranza una sola esperienza. Infatti anche dalle ricerche precedenti emergeva che le imprese che sviluppano iniziative di questo tipo sono il 61% e le organizzazioni nonprofit il 56%.

La sporadicità delle iniziative viene percepita come un limite. Il 70% dei dipendenti preferirebbe partecipare ad attività di Volontariato d’Impresa che facciano parte di un programma continuativo, rendendosi disponibili a parteciparvi più volte l’anno, sia durante che fuori l’orario di lavoro.

Gli intervistati evidenziano (per il 42%) un maggiore orientamento a partecipare ad attività che aiutino il territorio locale, che sia il quartiere o la città in cui ha sede l’azienda. Questo conferma come il tema della responsabilità sociale si coniughi sempre di più con un tema di prossimità, con la possibilità di fare qualcosa per la propria comunità, per il territorio di appartenenza. Un tale approccio scelto dalle imprese viene condiviso anche dai dipendenti: la prossimità fa sentire probabilmente in modo più concreto il proprio aiuto e il momento che stiamo vivendo, con la pandemia in corso, porta a valorizzare ulteriormente il sostegno a chi ci sta vicino.

Tra le principali motivazioni di chi non ha partecipato a iniziative di Volontariato d’Impresa emergono gli impedimenti lavorativi, segnalati da un terzo dei dipendenti e la mancanza di informazione, indicata dal 26%. C’è poi chi preferisce fare esperienze di volontariato autonome (il 19%) e chi lamenta l’assenza di iniziative sul proprio territorio (il 12%). In pochi, solo il 9%, dichiarano di aver ricevuto scarso incoraggiamento da parte dei responsabili.

 

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