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Maas, la chiave digitale dei trasporti

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La mobilità come servizio, la Maas, è al centro della strategia inserita nel Pnrr. La versione completa di questo articolo, a firma di Morena Pivetti, è disponibile sul numero di Fortune Italia di giugno 2021.

L’ACRONIMO CHE LA DEFINISCE è MaaS, in inglese Mobility as a Service, in italiano la mobilità come servizio. Tra i professori e gli esperti di trasporti, tra le aziende che gestiscono le corse di bus, tram, metro e treni, regionali e Alta velocità, e ancora tra i maghi delle tecnologie software e delle app, è stato ed è l’argomento ‘hot’ degli ultimi tempi quando si parla di mobilità.

Di come rendere più semplici e agevoli, meglio fruibili, ambientalmente sostenibili gli spostamenti che ogni giorno gli italiani compiono per lavoro, studio, tempo libero. In particolare, nelle grandi aree metropolitane dove la multi-modalità, ovvero l’utilizzo di più mezzi di trasporto, su gomma e su ferro, pubblici e privati, biciclette e monopattini inclusi, per raggiungere la destinazione finale, è di casa.

Al grande pubblico, invece, alle prese con i giochi di prestigio quotidiani per portare i figli a scuola e arrivare comunque in orario al lavoro, con i funambolismi per ottimizzare tempi e percorrenze degli spostamenti, è tuttora una sigla sconosciuta ma che in un futuro non troppo lontano diventerà familiare. Come l’e-commerce.

Cosa sono allora i MaaS? Come spiega autorevolmente il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) in collaborazione con il ministero dell’Innovazione digitale (Mitd) nella scheda inviata a Bruxelles e allegata al Piano nazionale di ripresa e resilienza alla voce ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’, “il paradigma dei MaaS consiste nell’integrare diverse modalità di trasporto – per esempio bici elettrica, autobus, car-sharing – attraverso piattaforme di intermediazione che forniscono all’utilizzatore finale una varietà di servizi aggiuntivi, che vanno dalla pianificazione del viaggio alla prenotazione fino al pagamento”.

Poniamo di dover andare dal punto A (il luogo di lavoro) al punto B (il cinema) e poi al punto C (casa): non si dovrà più consultare la singola app per conoscere l’orario di arrivo del bus o della metro, per trovare un taxi, un’auto o una bicicletta in condivisione e pagare per ogni singola corsa, ma basterà collegarsi alla piattaforma MaaS per avere sullo schermo l’intera gamma di offerta, con i diversi tempi di percorrenza, i prezzi, le opzioni di pagamento e, possibilmente, l’acquisto diretto. Con un’espressione cara al turismo, un servizio ‘all inclusive’ e, sempre rubando una seconda similitudine, la piattaforma MaaS come una booking.com dei trasporti.

I primi due Paesi che in Europa hanno sperimentato queste nuove soluzioni digitali per la mobilità nelle grandi aree urbane, che si stanno imponendo anche grazie alla crescita della sharing-mobility (auto, scooter, biciclette, monopattini), sono Finlandia e Germania, dove si è sviluppato un mercato concorrenziale di MaaS.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di giugno 2021. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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