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Airbus-Boeing, fine dei dazi Usa-Ue: il nemico è la Cina

Tregua fra Usa e Europa. L’infinita guerra commerciale nata dalla controversia Airbus-Boeing si ferma, perché c’è un nemico comune da fronteggiare: la Cina. Da diciassette anni, le due sponde dell’Atlantico si accusano reciprocamente di aver sostenuto i due colossi con sussidi pubblici illeciti. È una di quelle dispute, destinate a entrare nei libri di storia e in quelli di economia, che sembrava destinata a trascinarsi per sempre. E, invece, i prossimi cinque anni, senza dazi reciproci, saranno impiegati per trovare una soluzione condivisa e definitiva.

La firma mette d’accordo il presidente Usa Joe Biden, il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e Charles Michel, presidente del Consiglio europo.

Tutto questo accade perché sono profondamente cambiati i rapporti tra Washington e Bruxelles con la presidenza Biden e perché, come suggerito dal premier italiano Mario Draghi, questo è il momento dell’europeismo e dell’atlantismo.

La conferma dell’accordo in arrivo al vertice Usa-Ue è stata data ai giornalisti dalla rappresentante per il commercio degli Stati Uniti, Katherine Tai. “Ue e Usa hanno concordato di sospendere per cinque anni i dazi punitivi che si infliggono a vicenda nel contesto della controversia Airbus-Boeing”.

Nella spiegazione che accompagna l’annuncio c’è il senso di una svolta. “Invece di combattere uno dei nostri più stretti alleati, ci troviamo finalmente insieme di fronte a una minaccia comune. È un esempio per affrontare altre sfide, come quella della Cina”. Parole significative, che confermano l’estensione della tregua che era stata decisa sul fascicolo a marzo e che doveva scadere a luglio.

La storia

La disputa sugli aiuti di Stato erogati da Washington e da Bruxelles ai rispettivi colossi dell’aviazione civile dura dal 2004. A iniziare la battaglia furono gli Stati Uniti, sostenendo in sede Wto che Airbus aveva ricevuto 22 mld di dollari di aiuti illegali. L’Ue rispose con una controaccusa agli Usa di aver concesso a Boeing 23 mld di dollari di sussidi ‘distorsivi’. Nel corso degli anni, la Wto ha stabilito che sia gli Usa che l’Ue hanno sussidiato in modo illecito i rispettivi ‘campioni’ dell’industria aeronautica e ha concesso all’uno e all’altro di applicare dazi ‘riparatori’. Nel 2019 ha permesso agli Usa di imporre dazi su 7,5 mld di dollari in valore di merci Ue; nel 2020 ha poi accordato all’Ue il via libera per dazi nei confronti di merci Usa, per 4 mld di dollari.

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