Molte volte abbiamo sentito dire che dopo la pandemia nulla sarà come prima. Ma adesso che si intravede la ripresa che, grazie alle vaccinazioni, si può sperare di non precipitare mai più ai livelli di emergenza toccati nell’ultimo anno e mezzo, quel cambiamento – e il come attuarlo – diventa non più solo una questione di ‘sentiment’ ma di politiche da attuare.
Ed è anche in questo senso che va l’esortazione che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha mandato da Milano dove ha inaugurato il nuovo campus di Architettura del Politecnico. “Il nostro Paese attraversa un momento di nuovo inizio, non di ritorno alle condizioni precedenti alle pandemia ma di un inizio su condizioni diverse, nuove, più adeguate alla realtà che ci si presenta e si presenterà in futuro”.
Il capo dello Stato ha osservato come “l’università, l’istruzione, la cultura sono la strada per il percorso di benessere del mondo“. A suo giudizio, le sfide che abbiamo di fronte “si devono affrontare a livello globale” anche perché sono “sempre più comuni in egual misura a tutti i Paesi del mondo, qualunque sia la loro collocazione geografica ed economica”. I
Per Mattarella, insomma, le grandi sfide dell’attualità, dall’immigrazione alla salute fino alla lotta alla povertà, vanno affrontate attraverso la collaborazione tra gli Stati e i continenti. “Il fenomeno migratorio è mondiale e imponente e va affrontato in maniera globale, in modo necessariamente integrato. Le sfide imponenti vanno affrontate in maniera collaborativa nella comunità internazionale e, per quanto ci riguarda, innanzitutto in quell’oasi di pace e diritti che è l’Unione europea“.
