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Viaggi-studio sospesi, “ma Alitalia pretende le penali”

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Viaggi-studio sospesi, ma Alitalia pretende comunque che vengano pagate le penali. A denunciarlo sono i tour operator e le scuole di lingua.

Dopo i numerosi focolai scoppiati durante l’estate, l’Inps a seguito di una raccomandazione del ministero della Salute, ha deciso di sospendere tutti i viaggi-studio all’estero già pianificati per luglio e agosto per evitare di mettere in pericolo la salute e la sicurezza dei ragazzi in partenza. E ora le scuole di lingue e i tour operator lanciano l’allarme perché Alitalia, nonostante le sollecitazioni e l’intervento dell’ufficio legale di Astoi (la Confindustria dei viaggi) e svariate lettere di contestazioni, intende andare avanti applicando penali sui pacchetti già programmati. “Si tratta di una situazione di forza maggiore per emergenza sanitaria che ha portato l’Inps a cancellare le successive partenze, di cui l’Alitalia non può non tener conto”, sostiene Accademia britannica services, una scuola di lingue e tour operator.

“E’ stata l’Inps, che gestisce le vacanze-studio, a sospendere tutti i viaggi all’estero dei ragazzi dopo una raccomandazione del ministero della Salute. Dopo il blocco delle partenze, in ragione del superiore interesse alla salute, i viaggiatori interessati si sono visti costretti a cancellare i propri viaggi chiedendo la restituzione delle somme versate”, spiega Antonietta Ricciardi, il direttore tecnico dell’Accademia Britannica, uno dei tour operator più attivi in questo campo, e responsabile del settore vacanze studio di Astoi.

A questo punto i tour operator hanno contattato la compagnia aerea chiedendo di non applicare penali come prevede l’articolo 41 del Codice del turismo per la programmazione dei turni cancellati, ma – fanno sapere – a oggi nessuno ha dato seguito alle richieste neanche dopo le sollecitazioni degli uffici legali dell’associazione che rappresenta i tour operator. “Si tratta – sostengono – di migliaia di biglietti aerei disdetti e quindi per noi di perdite milionarie. Chiediamo immediatamente al governo di intervenire visto che la decisione è stata presa dall’Inps dopo una nota del ministero della Salute e che la richiesta riguarda la compagnia di bandiera. Le istituzioni non possono lasciarci davanti a spese milionarie impossibili da sostenere”.

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