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Facebook, Whatsapp, Instagram: per Zuckerberg un blackout da 6 mld

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Il valore netto stimato di Mark Zuckerberg, fondatore e Ceo di Facebook, è sceso di circa 6 miliardi di dollari (5,165 miliardi di euro) lunedì, principalmente a causa del crollo delle azioni del popolare social network dopo i problemi sofferti ieri da Whatsapp, Facebook e Instagram, tutti di proprietà di Facebook, i cui servizi sono finalmente ripresi dopo più di 7 ore di vuoto.

Secondo i dati del Bloomberg Billionaires Index, la fortuna personale di Zuckerberg è scesa lunedì a 122 miliardi di dollari (105,039 miliardi di euro), un calo di 6,11 miliardi di dollari (5,26 miliardi di euro) rispetto alla sessione precedente.

Il fondatore di Facebook ha così perso una posizione nella classifica delle persone più ricche del mondo e ora è quinto, appena dietro Bill Gates, Bernard Arnault, Jeff Bezos e Elon Musk, che è in cima alla lista.

Un mese fa, il valore netto stimato dell’imprenditore era di 140 miliardi di dollari (120,537 miliardi di euro). Nonostante questo, finora quest’anno la fortuna di Mark Zuckerberg è aumentata di circa 18 miliardi di dollari (15,497 miliardi di euro).

Nella sessione di lunedì, le azioni di Facebook sono scese del 4,89%, anche se finora nel 2021 si sono apprezzate di oltre il 19%.

Ma sulla giornata nera di Zuckerberg pesano anche le indiscrezioni del Wall Street Journal e le dichiarazioni della whistleblower Frances Haugen, ex product manager di Facebook che al programma 60 minutes della Cbs ha raccontato di come abbia fatto trapelare migliaia di pagine di documenti interni dell’azienda, documenti che mostrerebbero come Facebook “sacrifica la nostra sicurezza per accumulare profitti”. Con “safety” la whistleblower intende tutti gli effetti negativi sulla società e sulla salute mentale degli utenti che il gigante di Zuckerberg eviterebbe di affrontare in nome del profitto.

Un conto più preciso su quanto sia costato il blackout del 4 ottobre all’azienda è probabilmente quello fatto da Fortune, che stima il danno in quasi 100 mln di dollari. Una stima basata non sulle oscillazioni in Borsa, ma sui ricavi registrati da Facebook nel secondo trimestre 2021.

Ovvero, entrate per 29,08 mld di dollari in un periodo di 91 giorni. Una media di 319,6 mln al giorno o 13,3 mln all’ora, senza naturalmente tenere conto del fatto che esistono dei periodi di picco del traffico sulle piattaforme social e dei giorni della settimana più ‘redditizi’ di altri.

Perché le app di Facebook hanno smesso di funzionare?

WhatsApp ora funziona, come Facebook e Instagram. Problemi risolti e il down, durato circa 7 ore, è alle spalle. La galassia di Mark Zuckerberg è andata in tilt per circa 7 ore, a partire dalle 17.40 italiane di lunedì 4 ottobre, e si è riaccesa gradualmente a partire dall’1 del mattino di martedì 5 ottobre. “Ci scusiamo per l’interruzione: so quanto fate affidamento sui nostri servizi per restare connessi con le persone a cui tenete”, ha detto Zuckerberg in un messaggio.

Cos’è successo? Il blocco dell’app di messaggistica e dei social è stato provocato da modifiche alla configurazione dei router che gestiscono il traffico di rete tra i vari centri dati. “Questa interruzione del traffico di rete ha avuto un effetto a cascata sul modo in cui comunicano i nostri centri dati e hanno bloccato i nostri servizi”, ha riassunto il vicepresidente delle infrastrutture di Facebook, Santosh Janardhan, in un post. La conseguenza è stato il problema sui Dns della società, che ha fatto ‘sparire’ i social del Gruppo da Internet.

La soluzione dei problemi, come dimostra la durata del blackout, è stata particolarmente complessa. I media Usa hanno evidenziato che Facebook ha dovuto inviare un team di tecnici e specialisti nei data center di Santa Clara, in California, per intervenire direttamente sui server, vista la scarsa utilità delle operazioni da remoto.

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