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Merito e metodo, Draghi disinnesca Salvini

Il governo va avanti, l’azione del governo non può seguire il calendario elettorale“. Difficile trovare un modo più diretto per disinnescare una potenziale crisi. Nelle parole che sceglie il premier, Mario Draghi, per replicare alla presa di posizione contro la revisione del catasto del leader della Lega, Matteo Salvini, c’è tutta, o quasi tutta, la strategia del presidente del Consiglio. Quello che è stato più volte definito ‘il metodo Draghi’.

La maggioranza è ampia e consente di derubricare quelli che in altri tempi sarebbero stati incidenti di percorso a contrattempi che si possono gestire con la fermezza. “Dobbiamo seguire il calendario della Commissione europea per il Pnrr e per le riforme e questo è il calendario che si intende seguire”. Se proprio c’è qualcuno che può imporre qualcosa, risiede a Bruxelles e non in una sede di partito, in questo caso in via Bellerio.

Ovviamente, applicare il metodo senza occuparsi del merito avrebbe poco senso. Per questo Draghi è altrettanto tranchant quando parla degli effetti della revisione del catasto. “La risposta è no, non c’è una patrimoniale”. Con la revisione della rendita catastale è stata fatta “un’operazione di trasparenza per riequilibrare il carico fiscale. Ci sono tante persone che pagano troppo e tante che pagano meno di quello dovuto”.

A chiudere il cerchio, a rimettere insieme il metodo con il merito, è la risposta rispetto a una domanda diretta sull’ipotesi di una crisi di governo. “Ieri o l’altro ieri ho detto chiedete a Salvini. Oggi lui ha parlato e ha detto che la partecipazione al governo non è in discussione: ci vedremo nei prossimi giorni”. Quindi, ci sarà un chiarimento faccia a faccia.

Draghi si riferisce a quanto ha detto poco prima il leader della Lega. Se ha ribadito lo stop sul catasto, “oggi e domani dalla Lega un secco no” e ha aggiunto la polemica sulle discoteche, “una presa in giro” la riapertura al 30% della capienza, ha ribadito anche che la collocazione del Carroccio è a sostegno del governo Draghi: “La Lega è dentro la maggioranza. Se vogliono, escono Letta e Conte perché il Parlamento ha dato la fiducia a Draghi per abbassare le tasse non per aumentarle”.

Salvini ha reagito alla pesante sconfitta delle amministrative utilizzando l’arma che conosce meglio, lo scontro da campagna elettorale. Draghi vuole ‘normalizzarlo’ con lo strumento che ha sempre utilizzato, l’azione del governo che conosce poche obiezioni di merito e un metodo chiaro: si va avanti comunque.

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