Cerca
Close this search box.

Effetto Covid sulla ricchezza: il patrimonio pro-capite a 63mila euro

risparmi salute

La pandemia ha ‘fatto bene’ alla ricchezza mondiale, anche a quella degli italiani, che – grazie a un livello di debiti personali relativamente basso – possono vantare un patrimonio finanziario netto pro-capite di 62.775 euro, esattamente mille in più dei tedeschi. A certificare questo sorpasso (ma a livello globale siamo solo 17mi, lontanissimi dagli oltre 210 mila euro pro capite di americani e svizzeri) è la 12ma edizione del Allianz Global Wealth Report, che ogni anno fotografa le consistenze patrimoniale in termini di liquidità, depositi bancari, titoli e altri crediti, disegnando lo scenario di come cambia la ricchezza mondiale.

Che anche in periodo di Covid – grazie alle iniezioni di liquidità decise dai governi, dai risparmi ‘forzati’ causa lockdown e alla ripresa delle Borse – è aumentata e non di poco (+9,7%), toccando come patrimoni lordi i 200 mila miliardi di euro – pari a 3 volte il Pil globale – mentre il valore netto è cresciuto dell’11% a 153.500 miliardi.

L’Italia è però cresciuta meno della media con un aumento di 104 miliardi del patrimonio finanziario lordo a quota 4769 miliardi di euro, mentre la consistenza netta è di 3795 miliardi: più di due volte il Pil nazionale, insomma, conservato in banca, nei conti titoli, nei fondi o nelle assicurazioni.

La differenza con il lordo è rappresentata dalle esposizioni delle famiglie italiane, che fra prestiti e altri debiti, si attestano a 974 miliardi di euro, un valore pari ad appena il 59% del Pil e che è più o meno stabile da un decennio, mentre la ricchezza ‘vera’ nel frattempo è cresciuta di circa 1000 miliardi, con tanti saluti all’economia ‘stagnante’ raccontata all’estero.

Nei loro investimenti gli italiani sono poi piuttosto tradizionali con una quota pressoché immutabile (il 33%) di ricchezza in depositi bancari, mentre negli ultimi 20 anni è scesa da 60 al 39% la percentuale di patrimonio in titoli azionari: il 25% è in assicurazioni e fondi pensioni e il resto in altre forme.

A livello globale, invece, la predilezione degli americani per gli investimenti in Borsa (sono il 55% del totale) ha rafforzato – con Wall Street ai massimi di sempre – la posizione egemone degli Usa in fatto di ricchezza, aumentando la distanza con i ‘poveri’ europei.

Il risultato è che a fine 2020 la media pro capite degli asset finanziari negli Stati Uniti era di 260.580 euro, 7,2 volte la media globale (35.970) ma anche quasi tre volte la media dell’Europa occidentale (99.720 euro).

L’analisi delle 57 maggiori economie condotta da Allianz mostra a livello regionale come nel 2020 il balzo maggiore sia stato registrato dall’Europa Orientale (+19,1% grazie al forte aumento dei patrimoni in Russia) seguita da Asia (escluso Giappone) +12,7% e Nordamerica con +11,6%.

Il potere dei super ricchi

Ma situazioni come quella russa, appunto, celano anche forti discrepanze nella ridistribuzione della ricchezza, con l’84 per cento delle attività è nelle mani di appena il 10 per cento più ricco della popolazione mondiale, mentre l’1% ne controlla addirittura il 41%.

Eppure venti anni fa – ricorda il gruppo assicurativo – le diseguaglianze erano persino maggiori con il 91% del patrimonio finanziario nelle mani del 10% della popolazione.

A spingere la ricchezza globale nel 2020, nonostante la crisi Covid sono state – spiega Allianz – “la politica monetaria e fiscale che hanno mobilitato somme ingenti per sostenere l’economia, i mercati e le persone con una strategia che si è dimostrata vincente: i redditi si sono stabilizzati e i mercati azionari si sono ripresi rapidamente”.

“Grazie a questa spinta, il patrimonio finanziario delle famiglie ha potuto resistere alla crisi” con un nuovo risparmio che “è stato il principale motore dello sviluppo”, in aumento del 78% a 5.200 miliardi di euro e afflussi sui conti bancari quasi triplicati (+187%). In tutto questo, comunque, Allianz segnala anche la ‘scomparsa’ della classe media, che è scesa per la prima volta al di sotto del 40% della popolazione globale e in alcuni paesi – dalla Germania agli Usa – è addirittura sotto il 30%: una “graduale scomparsa che – si legge nel Report – suggerisce una crescente polarizzazione della società in materia di ricchezza che potrebbe diventare socialmente esplosiva nel lungo periodo”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.