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Truth Social, la nuova sfida di Trump

L’ennesima mossa per uscire dall’angolo. Dove, parlando soprattutto di social network, si trova ormai da diversi mesi. Si chiama Truth Social la piattaforma che Donald Trump lancia come rincorsa alle elezioni presidenziali, in programma tra tre anni, sebbene non ci sia ancora nulla di ufficiale. Si tratta di un antidoto, secondo Trump, “alla tirannia delle Big Tech”, come si legge nel comunicato della società che fa capo a Trump. Non si può non pensare al livore, ampiamente ricambiato, mostrato dall’ex presidente degli Stati Uniti verso i colossi del tech che l’hanno oscurato dallo scorso gennaio, dall’appoggio, anzi dalla volata tirata da Trump agli assalti a Capitol Hill.

Il boicottaggio dei social

Da Facebook a Twitter, e Instagram, non c’è stato verso per The Donald di riprendersi la scena social. Un ostracismo che ha rappresentato un silenziatore, senza dubbio. Nelle scorse settimane Trump si è rivolto a un giudice federale, a Miami, per la riattivazione del suo popolarissimo profilo (89 milioni di seguaci) su Twitter. Un refresh per riallacciare i contatti con gli utenti sul suo strumento di propaganda preferito, curato in prima persona, che ha assai contribuito cinque anni fa all’affermazione elettorale per l’accesso alla Casa Bianca. Ingiunzione verso Jack Dorsey, il Ceo di Twitter, e contro l’azienda per presunta violazione del Primo Emendamento della Costituzione americana.

La sfida impossibile

Ora, dopo svariati passaggi a vuoto per rompere la cortina di ferro che gli è stata costruita intorno, ecco Truth Social, che arriva dopo alcuni sondaggi che danno Trump in rampa di lancio tra i repubblicani per il prossimo mandato presidenziale. Un primo assaggio della nuova applicazione sarà concessa a una platea di soli invitati, come avviene sempre più spesso nella versione beta delle nuove piattaforme, da novembre. C’è già il sito, su cui ci si può iscrivere per ricevere l’invito al social. Il varo di Truth Social avverrà a livello nazionale nei primi tre mesi del 2022, ha fatto sapere il Trump Media & Technology Group. Un megafono politico, sebbene trapeli dallo staff di Trump che ci sarà materiale di intrattenimento, news, podcast. Nelle intenzioni di Trump, addirittura, c’è la sfida a Facebook e Twitter, una sfida impossibile proprio per la natura del nuovo prodotto social, per il suo connotato estremamente politicizzato. Qualche settimana fa l’ex braccio destro di Trump, Jason Miller, ha lanciato la piattaforma GETTR, che pareva potesse essere un appiglio per il ritorno in scena dell’ex presidente. Invece The Donald si mette in proprio. Non è la prima volta. Nei mesi scorsi è comparso il blog personale, From The Desk of Donald J. Trump, che è sparito dopo poche settimane e anche altre applicazioni della destra xenofoba e intollerante, da Parler a Gab, che pure avevano raccolto gli adepti trumpiani senza dimora dopo i fatti di Capitol Hill, hanno perduto parecchio appeal.

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