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A settembre sale l’occupazione. Ma ci sono più giovani disoccupati

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La buona notizia è che a settembre il numero degli occupati è in salita e anche il saldo complessivo dall’inizio dell’anno mostra un segno più. L’aspetto negativo, però, è che contemporaneamente cresce la disoccupazione giovanile. A fornire questa foto in bianco e nero del mondo del lavoro in Italia è l’Istat.

Dopo i cali registrati nei mesi di luglio e agosto, dunque, settembre segna un rimbalzo con un aumento mensile dell’occupazione dello 0,3%, che vuole dire 59mila unità in più. Tra l’altro la crescita riguarda più le donne (+0,5%, pari a +46mila) che gli uomini (+0,1%, pari a +13mila). Si tratta più che altro di dipendenti a tempo determinato, persone tra i 25-34 anni e ultra 50enni.

Il dato è molto positivo anche se si guarda al saldo dall’inizio dell’anno, con circa mezzo milione di occupati recuperati da gennaio. Rispetto ai livelli pre-pandemici, tuttavia, mancano all’appello ancora 300mila unità.

Altro dato significativo è che il tasso di disoccupazione cala al 9,2% (-0,1 punti). Allo stesso tempo, però, si registra un aumento di quella dei giovani tra i 15 e i 24 anni al 29,8% (+1,8 punti).

Nel dettaglio si può osservare che a settembre si registra un calo di 28mila occupati autonomi (-0,6%) e di 11mila dipendenti permanenti (-0,1%) ed un aumento di 97mila dipendenti a termine (+3,3%) rispetto ad agosto. Nell’arco dei dodici mesi l’occupazione risulta in crescita grazie all’aumento dei dipendenti permanenti (+0,5%, pari a +69mila) e soprattutto a termine (+13,2%, pari a +353mila); sempre in diminuzione invece gli autonomi (-3,0% pari a -150mila).

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