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Opportunità di lavoro per le donne, il primato dell’Emilia Romagna

L’Emilia Romagna è la regione italiana in cui le donne possono contare sulle migliori opportunità di vita e di lavoro: a certificarlo è l’Osservatorio sull’uguaglianza di genere della Commissione Europea che la colloca al vertice della classifica nazionale con un punteggio complessivo pari a 51, seguita da Lombardia e Provincia Autonoma di Bolzano con 50 punti. Un primato che storicamente affonda le sue radici nella civiltà contadina mezzadrile dell’Emilia, in cui le donne, “le rzdore”, già agli inizi del secolo scorso occupavano un ruolo di primo piano nell’economia familiare e che dopo la guerra le ha portate a diventare protagoniste, oltre che dell’emancipazione femminile, dello sviluppo economico regionale, anche in prima fila come imprenditrici in diversi settori, a cominciare dal tessile. Ruolo confermato oggi da un tasso di occupazione femminile al 69,3% contro il 58,2% della media nazionale.

La ricerca Ue analizza la condizione femminile sulla base di sette parametri – lavoro e denaro, conoscenza, tempo, potere, salute, sicurezza, qualità della vita – combinando due indici, quello di successo e quello di svantaggio femminile. “Non posso che essere orgogliosa del traguardo raggiunto dall’Emilia Romagna, prima per parità di genere – ha commentato Barbara Lori, assessora regionale alle Pari opportunità -. Un risultato importante che ha beneficiato delle politiche adottate in questi anni dalla Regione, segno tangibile che la strada imboccata e che ci vede in prima linea con impegno, risorse e azioni concrete è giusta”.

Condotta in 235 regioni, l’indagine di Bruxelles evidenzia le maggiori difficoltà per le donne in alcuni territori della Grecia, dove il punteggio si attesta tra quota 31 e 35, e della Romania, dove si arriva a sfiorare i 30 punti. In cima alla classifica si colloca, invece, la regione finlandese di Helsinki-Uusimaa, a cui sono stati assegnati ben 79 punti.

Tra i più recenti interventi di politiche attive per il lavoro e di contrasto alla violenza di genere, la Regione ricorda il fondo per l’imprenditoria femminile e women new deal attivato nel 2021 con 1,7 milioni euro, gli investimenti sul lavoro in rosa – un milione e 335mila euro per sostenere 42 progetti promossi da Enti locali e mondo dell’associazionismo per aumentare le opportunità di un’occupazione stabile e di qualità – e gli oltre 2 milioni per combattere la violenza sulle donne e ogni forma di pregiudizio basata sull’orientamento sessuale. “Auspico che parte delle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza possano davvero giocare un ruolo decisivo per un cambio di rotta sulle politiche di genere, quanto mai urgente e necessario”, ha concluso l’assessore Lori.

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