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Spotify acquista il colosso degli audiobook

Prima l’ingresso con forza nel mercato dei podcast, ora gli audiolibri. La politica societaria di Spotify mira a rendere l’app svedese di musica in streaming nella piattaforma più potente per il comparto audio. E così dopo un assegno da 235 milioni di dollari per l’app di podcasting Megaphone (produzione di contenuti per Wall Street Journal, Buzzfeed, Vox) qualche giorno fa da Spotify è stata conclusa un’operazione chiave con l’acquisizione di Findaway, un’app globale del segmento audiobook. L’operazione sarà completata entro la fine dell’anno, dopo l’approvazione delle autorità regolatorie, l’avvio della partnership avverrà a inizio 2022.

Il mercato degli audiolibri vola

Per Spotify (381 milioni di utenti attivi mensili nel terzo trimestre dell’anno, +19% rispetto al 2020, fatturato da 2,8 miliardi di dollari) si tratta di un investimento su un settore che corre senza ostacoli. Sempre più utenti preferiscono ascoltare i libri preferiti non solo a casa, con uno speaker o un pc, ma anche per strada, in giro, tramite tablet o smartphone, con gli audiolibri che possono essere scaricati e ascoltati su più device.

La moda degli audiolibri ha fatto presa anche in Italia: +94% delle vendite nel 2020 rispetto all’anno precedente, con un fatturato da 17,5 milioni di euro. Le proiezioni sul 2021, secondo i dati dell’Associazione italiana editori (AIE) fissa l’asticella a quota 31 milioni di euro. Su scala mondiale secondo una ricerca Omdia il valore è stato di quattro miliardi di dollari nel 2020 e di circa 9,3 miliardi di dollari entro il 2026.

Uno sviluppo che ovviamente si è avvantaggiato dalla crescita del digitale e dagli investimenti delle piattaforme distributive, per la gioia di diversi attori della filiera: dalle piattaforme distributive appunto (i giganti del settore sono Audible e Storytel, con cui Spotify ha stretto già una partnership) e dagli store digitali (Google Play, Huawei Books, Apple Books), che acquistano i contenuti dagli editori per poi distribuirli agli utenti, sotto forma di prodotto singolo o in abbonamento, alle piattaforme indipendenti (AudioTeka, Librivivi, LiberLiber, LibriVox) che distribuiscono contenuti non protetti dal copyright. E ridono anche le case editrici, che distribuiscono gli audiolibri sui propri negozi online.

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