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È morto Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum

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Se ne va uno dei protagonisti della finanza italiana. Si è spento questa notte, all’età di 81 anni, Ennio Doris, fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum. Lo annunciano la moglie Lina Tombolato e i figli Sara e Massimo.

“Tutti i Family Banker, i dipendenti e i collaboratori di Banca  Mediolanum – si legge in una nota – si stringono uniti e partecipi  attorno alla famiglia Doris e, con enorme commozione, rendono omaggio  a Ennio Doris, grande uomo e straordinario imprenditore. In questi  giorni di lutto la famiglia Doris desidera mantenere uno stretto riserbo che chiediamo di voler rispettare”.

Per oltre quarant’anni Doris è stato indiscusso protagonista della grande finanza italiana nonché imprenditore, banchiere e fondatore di Banca Mediolanum, una delle più importanti realtà del panorama bancario nazionale presente anche in Spagna, Germania e Irlanda.

Dal 1996 è stato Amministratore Delegato di Mediolanum S.p.A nata nl 1995, holding  del Gruppo, sino al 2015, anno della fusione per incorporazione in  Banca Mediolanum. Fino a allo scorso 3 novembre 2021 Ennio Doris ha  ricoperto la carica di Presidente di Banca Mediolanum, giorno nel  quale è stato nominato, a seguito di delibera assembleare, Presidente  Onorario. Ennio Doris ricopriva altresì la carica di Presidente Onorario di Fondazione Mediolanum Onlus.

La riorganizzazione 1995 permette la quotazione in Borsa nel 1996 e, nel 1998, l’ingresso nel  listino Mib30. Nel 1997 Programma Italia si trasforma in Banca  Mediolanum, la più innovativa banca telematica d’Italia, nata senza  sportelli, la prima a dare il servizio di home banking con telefono e  il teletext con il televisore di casa, fondendo così le potenzialità  dell’approccio tecnologico con la professionalità del consulente  finanziario.

Nello stesso anno nasce in Irlanda Mediolanum International Funds  Limited, società di Gestione del risparmio. Nel 2000 Banca Mediolanum dà il via al processo di espansione all’estero approdando dapprima in Spagna per replicare il modello di successo italiano attraverso  l’acquisizione del Gruppo Bancario Fibanc e proseguendo poi, l’anno  successivo, con l’acquisto di Gamax Holding AG e di Bankhaus August  Lenz & Co in Germania. Sempre nel 2000 Ennio Doris ed Enrico Cuccia  siglano un’alleanza che si concretizza in un accordo di joint venture  e di scambio azionario fino al 2% tra Mediolanum e Mediobanca.

La vita

Ennio Doris nasce a Tombolo il 3 luglio del 1940. Sposato dal 1966 con Lina Tombolato, lascia due figli – Massimo e Sara – e sette nipoti: Agnese, Alberto, Anna, Aqua, Davide, Luna Chiara e Sara Viola. Dopo il diploma in ragioneria presso la scuola superiore “Jacopo Riccati” (Treviso), inizia la carriera  lavorativa presso la Banca Antoniana di Padova nella filiale di San  Martino di Lupari (Padova) dove lavora dal 1960 al 1968, per diventare poi direttore generale delle officine meccaniche Talin di Cittadella  (Padova) insieme all’industriale Dino Marchiorello. Nel 1969 inizia l’attività nel campo della consulenza finanziaria presso Fideuram, occupandosi di  gestione dei risparmi delle famiglie e, dal 1971 al 1981, in Dival  (Gruppo Ras), dove partito con un gruppetto di collaboratori, in pochi anni arriva a gestire oltre 700 professionisti.

La banca senza sportelli

Nei primi anni Novanta Ennio Doris  ”importa” dal Regno Unito l’idea di una banca senza sportelli,  quando internet inizia a muovere i primi passi anche in Italia.  Un’intuizione sulle trasformazioni che ancora oggi investono profondamente il settore bancario: ”le filiali faranno la fine  delle cabine telefoniche. Ma non sparirà la presenza umana” avrà modo di commentante negli anni successivi. Nella sua visione, infatti,  questo innovativo modello di banca assegna un ruolo ancor più cruciale alle persone: ”consulenti che guidano il cliente nelle scelte  fondamentali della loro vita, in un mondo sempre più complesso”.

Siamo ancora nel 2000 quando Doris traccia un cerchio sulle sabbie di un lago salato per spiegare il suo  nuovo modello di banca: quella “costruita intorno a te”. Nel 2008 il testimone aziendale passa al figlio Massimo che da allora è alla guida di Banca Mediolanum come amministratore delegato portando la società a diventare una realtà ancor più di successo tra i principali player nel mercato bancario e del risparmio gestito in Italia e in Europa. Il cambio generazionale in comunicazione di Banca Mediolanum, invece, avviene nel 2015 quando lo storico testimonial Ennio cede il passo al figlio Massimo che in piena continuità diviene il nuovo volto della pubblicità della banca.

Lehman Brothers

Nel settembre 2008 il fallimento Lehman Brothers coglie di sorpresa i mercati di tutto il mondo innescando una crisi economica mondiale senza precedenti. Per volontà di Ennio Doris, Banca Mediolanum decide di agire tempestivamente per tutelare gli 11  mila clienti che hanno subìto perdite con le polizze index linked  collegate ai titoli Lehman. I due azionisti di maggioranza, la famiglia Doris e il gruppo Fininvest, scelgono così di intervenire a  proprie spese rimborsando con 120 milioni di euro gli 11mila clienti  impattati, senza esporre in alcun modo gli azionisti di minoranza  della banca.

Per Ennio Doris, ”un’occasione per dimostrare che siamo diversi” dagli altri e ”il  miglior investimento della mia vita” come avrà modo di ricordare in  più occasioni. L’anno dopo, infatti, i risultati commerciali toccano 5,8 miliardi di raccolta netta, quasi il doppio del 2007.

L’impegno a ricercare sempre soluzioni innovative in  grado di favorire la crescita delle imprese e del Paese è una costante nel percorso di Ennio Doris. La sua idea di sradicare il sistema  bancocentrico e di creare collegamenti diretti tra il risparmio  privato e l’economia reale gli fa individuare nei Piani Individuali di Risparmio uno strumento prezioso, una rivoluzione su cui decide di  scommettere con decisione ed energia nel 2017 facendosi apripista e  portavoce verso l’intero sistema del risparmio gestito italiano.

Da quel momento, decide di incontrare centinaia di imprenditori in  tutta Italia, provincia per provincia, rilasciando numerose interviste sul tema ed invitando tutta l’industria finanziaria a seguirlo e a  scommettere su questa nuova rivoluzione a beneficio di tutto il Paese. Con tenacia, continua a difendere la sua scelta sui Pir, chiedendo ancora nel 2021 la loro ripartenza, sempre con lo stesso importante  obiettivo: ”canalizzare l’enorme risparmio privato italiano verso  l’economia reale, perché se tutti si lanciano su questo nuovo  strumento la creazione di un mercato finanziario in Italia sarà più  rapida, a beneficio della modernizzazione del Paese”.

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