Certo, il paragone con il livello “eccezionalmente elevato” dello stesso periodo dello scorso anno era impossibile da reggere. Fatto sta, però, che per la prima volta dal 2016 a ottobre si registra una battuta d’arresto delle vendite online. Lo certifica l’Istat che registra un calo per il commercio elettronico del 3,7%.
In generale, però, i consumi crescono. A ottobre si stima una moderata crescita congiunturale per le vendite al dettaglio (+0,1%). Su base tendenziale, invece l’aumento è del 3,7%. Nel congiunturale a determinare il segno positivo sono le vendite dei beni non alimentari (+0,3% in valore e +0,4% in volume) mentre quelle dei beni alimentari sono in calo (-0,1% in valore e -0,2% in volume).
Sembrano modificarsi anche le abitudini degli italiani. Per il comparto alimentare – osserva l’Istat – si evidenzia un risultato tendenziale positivo per le imprese operanti su piccole superfici e un lieve calo per la grande distribuzione, in cui sono in diminuzione le vendite dei supermercati (-2,2%).
“Il dato sulle vendite di ottobre, pur confermando il progressivo recupero della domanda, soprattutto per il non alimentare, segnala un’evoluzione meno vivace rispetto ai mesi precedenti. I dati vanno, comunque, letti con cautela, in considerazione del fatto che il confronto su base annua avviene tra periodi di fatto non paragonabili tra di loro”, commentano dall’ufficio studi di Confcommercio. “Ad ottobre dello scorso anno iniziava, infatti, un periodo di restrizioni che – si aottolinea – ha determinato moderate forme di accaparramento per alcuni beni alimentari e di prima necessità, e ridotto i consumi di parte del non alimentare. Allo stesso tempo il commercio elettronico registrava tassi di crescita superiori al 50%. Per un assestamento delle dinamiche, e per comprendere meglio quali siano le modifiche strutturali nei comportamenti di spesa delle famiglie, occorreranno ancora alcuni mesi”.