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La sfida sostenibile dell’acqua in bottiglia

Venticinque anni, un fatturato che si è decuplicato in pochi anni, un giro d’affari da 320 milioni di euro. E una sfida sul futuro, la produzione sostenibile, la formula per tenere insieme il business e il rispetto per l’ambiente. Acqua Sant’Anna è leader del mercato delle acque minerali. Ambiente, tecnologia, innovazione sono le parole chiave nella politica dell’azienda di Vinadio, in Piemonte.

“Siamo un’azienda che mette al centro il gusto del consumatore, tenendo conto dei cambiamenti imposti dal mercato. Per questo motivo nel corso del tempo abbiamo variato per esempio i formati delle bottiglie d’acqua, anche quelle da 250 cc, oltre a quelle da mezzo litro e un litro e mezzo, perché risultano più agevoli da portare con sé a scuola, o al lavoro. Ascoltare il cliente è la nostra priorità, così è stato anche durante la pandemia”, spiega Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna Spa.

Circa 20 milioni di bottiglie prodotte ogni giorno, un brand che tira le fila di un settore da 300 etichette, terza forza imprenditoriale del Piemonte, per Acqua Sant’Anna la chiave per crescere ulteriormente, per imporsi anche sul mercato estero, è la sostenibilità. La sede di Sant’Anna di Vinadio è una specie di vademecum per la produzione a basso impatto sull’ambiente, dalla movimentazione delle merci con robot a guida laser elettrici, all’utilizzo di mezzi di trasporto che inquinano poco. Lo stabilimento è stato ristrutturato con materiali ecocompatibili, il calore dei macchinari utilizzati per la produzione delle bevande è impiegato per il riscaldamento del sito.

La mission è l’abbattimento delle emissioni e l’emblema della politica green di Acqua Sant’Anna è la Bio Bottle, realizzata con un biopolimero di origine vegetale che non contiene petrolio. L’azienda di Vinadio è il primo marchio al mondo a lanciare nel mass market una bottiglia di acqua minerale da 1,5 litri biodegradabile e compostabile, che nell’arco di 80 giorni torna a far parte della natura.

“Il riciclo è un tema di cui si parla poco, ho proposto al Governo di fissare una cauzione sull’acquisto di qualsiasi contenitore alimentare, per evitare i rifiuti plastici in strada. Sulla sostenibilità ci siamo attivati prima che la parola sostenibilità diventasse una moda – aggiunge il presidente di Acqua Sant’Anna – non c’è futuro per un’azienda se non punta alla sostenibilità, utilizzando la tecnologia e l’innovazione. Abbiamo puntato sull’automatizzazione della produzione nella sede di Vinadio, ma l’innovazione non ci impedisce di affidarci a dipendenti che vivono l’azienda come se fossero propria”.

Tra le password del successo imprenditoriale di Acqua Sant’Anna c’è anche la sperimentazione di nuovi prodotti, per ultimo la linea Sant’Anna Beauty, le acque funzionali in pratiche dosi da bere. “In poche parole sono i prodotti che si trovano in farmacia, presentati in diversi formati. Acque studiate nei nostri laboratori, che dissetano e fanno bene alla pelle, da quelle con acido ialuronico e zinco a quelle al collagene idrolizzato e zinco”.

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