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Via libera Antitrust a jv tra Enel X e Volkswagen

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L’Antitrust ha dato il via libera alla costituzione della joint-venture fra Enel X e Volkswagen per la realizzazione di una rete di ricarica elettrica per autoveicoli del tipo ultraveloce, che vuole mettere su circa 3000 impianti nel 2025.

L’operazione era stata notifica all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato agli inizi di novembre e, in quell’occasione l’Antitrust, aveva deciso di aprire un’istruttoria per verificare gli effetti, soprattutto futuri, sulla concorrenza dell’unione fra i due colossi dell’auto e dell’elettricità visto che per ora questo mercato ha ancora volumi contenuti.

Dopo l’approfondimento l’Autorità ha deciso che la creazione della catena dei distributori di ricarica non creerà ostacoli alla concorrenza, come si legge nella decisione pubblicata nel Bollettino settimanale.

Le due società si sono impegnate a creare una catena di stazioni di ricarica aperta a tutti i marchi, non come quella messa in piedi dal gruppo Tesla, il costruttore americano, che con i propri punti di ricarica rifornisce solo i veicoli inventati dal proprietario, Elon Musk. Inoltre, Enel X e Volskwagen acquisteranno a prezzo di mercato e con gare l’energia da rivendere. Infine, i distributori della nuova società saranno disponibili anche per gli altri venditori di energia. L’Antitrust ha poi verificato, contrariamente a quanto aveva inizialmente ipotizzato, che gli sconti in natura che i produttori di auto elettriche fanno, offrendo periodi di ricarica gratis, sono una pratica “ampiamente diffusa, dovendo quindi evidentemente ritenersi che l’offerta di tali agevolazioni è considerata dalle case costruttrici suscettibile di avere una ricaduta concreta in termini di promozione delle vendite di auto elettriche”. Non si tratterebbe di manovre miranti alla riduzione della concorrenza messe in atto dai costruttori con le spalle più larghe, come il gruppo tedesco.

Anche il patto di non concorrenza sottoscritto dai due protagonisti, che inizialmente aveva attirato l’attenzione dell’Autorità, ha superato l’esame. Ancora una volta senza entrare nei dettagli, mantenuti riservati dall’Antitrust, gli uomini del presidente Roberto Rustichelli hanno ritenuto che le clausole del documento sono “finalizzate unicamente a consentire la prosecuzione di impegni già assunti, in particolare da Porsche”.

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