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Fs, un 2022 al centro delle strategie italiane 

ferrovie fs

Nel 2022 Ferrovie dello Stato Italiane, guidate dall’Ad Luigi Ferraris, saranno sempre più al centro del sistema della mobilità del Paese e hanno l’opportunità, con oltre 24 miliardi di euro di risorse previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e le risorse aggiuntive previste dal Governo, di ridisegnare completamente le infrastrutture dei trasporti in Italia creando un sistema di mobilità moderno e integrato.

La crescita del Paese, infatti, non può prescindere da quella delle proprie infrastrutture, materiali e immateriali. Con gli obiettivi di connetterlo sempre meglio, di portare sempre più passeggeri e merci sui binari, di sviluppare una maggiore integrazione fra trasporto ferroviario e attività di trasporto su gomma dotandosi, per questo, di un adeguato Piano strategico decennale che traguarda all’Italia dei prossimi anni.

“Le linee guida su cui ci stiamo muovendo – ha dichiarato Luigi Ferraris, AD di FS Italiane – sono le infrastrutture fisiche, sostenibili, integrate, resilienti, intelligenti e digitali. Vogliamo inoltre migliorare il Wi-Fi sull’Alta Velocità e portarlo, con un’ottica più di lungo periodo, sui treni regionali, incrementando così i servizi multimediali ai passeggeri”.

luigi ferraris fs
L’Ad di Fs Luigi Ferraris

Potenziare, dunque, la qualità a bordo permette di agire anche sul decongestionamento dei traffici urbani e interurbani.  Ed ecco perché Ferraris insiste molto sul trasporto dei passeggeri: “Dobbiamo potenziare le offerte locali, è lì che si gioca la partita. Ogni giorno tra 1,5 e 2 milioni di persone viaggiano su treni regionali, ed è lì che la qualità del servizio si misura e si percepisce”.

Il 2021 si è concluso esportando un’eccellenza italiana in Francia, il Frecciarossa ha infatti varcato le Alpi il 18 dicembre e raggiunto Lione e Parigi. Nel 2022 Trenitalia garantirà a regime, attraverso la società ILSA, fino a 74 collegamenti giornalieri, di cui 32 sulla rotta Madrid-Barcellona. Trenitalia, la società di trasporto del Gruppo FS, è stato il primo operatore europeo ad entrare in Francia dall’apertura del mercato ferroviario alla concorrenza. Una tappa storica nell’evoluzione del mercato ferroviario europeo e una grande opportunità per i viaggiatori. Esperienza che Trenitalia si ripropone di replicare in Spagna.

Gli oltre 24 miliardi di euro del PNRR stanziati dall’Europa rappresentano l’occasione per ridurre il divario tra Nord e Sud Italia. E lo sottolinea anche il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, quando spiega che “il 56% dei 62 miliardi di competenza del ministero va al Mezzogiorno, riducendo di ben il 38% l’indice di Gini, ovvero la misura della disuguaglianza nell’accesso alle reti ferroviarie”.

Ma non si cercherà solo di colmare la distanza Nord-Sud, ma di mettere in connessione il Mezzogiorno con l’Europa così da trasformarlo in centro nevralgico per persone e merci, integrando i territori del Meridione con i grandi corridoi europei. Ne sono un esempio la Napoli-Bari e la Palermo-Catania-Messina, direttrici fondamentali del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo che rappresenta un asse nord-sud cruciale per l’economia europea.

Anche il nuovo collegamento ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria consentirà di spostarsi lungo la Penisola con meno difficoltà avvicinando luoghi, persone e cose: Roma e Reggio Calabria saranno collegate in 3 ore e 40 minuti con benefici per i collegamenti da e per la Sicilia.

E poi ci sono i collegamenti del Nord Italia che metteranno in connessione questa parte di Paese con gli altri corridoi europei: la linea ferroviaria del Terzo Valico, nel Corridoio Reno-Alpi, destinata a rendere più vicine Genova e Milano, la Brescia-Verona-Vicenza e la Verona-Brennero. È così che il sistema di trasporto del domani sarà sempre più interconnesso alle reti trans-europee di trasporto, con importanti ricadute sui territori che attraversano. L’Italia si trova in una posizione strategica essendo interessata da quattro dei nove Corridoi della rete TEN-T: quello Baltico-Adriatico, il Mediterraneo, lo Scandinavo Mediterraneo e il Reno Alpi.

“I corridoi europei cambieranno il sistema Paese” ha dichiarato Ferraris. Renderanno competitivo il porto di Genova, ad esempio, rispetto ad altri porti del nord perché ci sarà la possibilità di scaricare le merci nel capoluogo ligure e poi portarle in Europa senza che debbano raggiungere Rotterdam via nave dallo stretto di Gibilterra.

Una prima data cruciale sarà il 2026, limite temporale del Recovery Fund, ma il Governo ha stanziato risorse ulteriori per completare opere che richiedono più tempo. E per rendere l’Italia un Paese più sostenibile, digitale e innovativo il Gruppo FS Italiane non utilizzerà solo le risorse previste dal PNRR ma prevede per i prossimi 10 anni ritmi di investimenti tra i 10 e i 12 miliardi di euro l’anno.

Per la prima volta il Gruppo FS punterà sulle connessioni diagonali dall’Adriatico al Tirreno (ad esempio investendo sulla linea ferroviaria Roma-Pescara, sulla Taranto-Metaponto-Battipaglia, e sul rafforzamento della Orte-Falconara), rafforzando i nodi ferroviari metropolitani e le linee regionali, potenziando le connessioni con porti, interporti e aeroporti e riqualificando le stazioni, in particolar modo al Sud.

Sono infatti 700 i milioni che il PNRR destina per riqualificare e rilanciare 54 scali, di cui 9 hub intermodali e 45 stazioni meridionali. Partiranno agli inizi del 2022 i primi cantieri nelle stazioni di San Severo, Giovinazzo, Vasto-San Salvo, Lamezia Terme, Reggio Calabria Lido, Sapri, Oristano, Macomer, Palermo Notarbartolo, Milazzo.

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