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È morto Calisto Tanzi, ex patron di Parmalat

calisto tanzi parmalat

È morto Calisto Tanzi, ex capo della Parmalat, uno degli imprenditori più importanti della storia italiana e protagonista di uno dei più gravi crac finanziari del nostro Paese.

Una vita da imprenditore che lo ha portato da fatturati miliardari fino alla bancarotta e ai guai giudiziari.

L’ex patron della Parmalat, morto a 83 anni, era nato a Collecchio il 17 novembre 1938 da una famiglia di piccoli imprenditori nel settore dei prodotti alimentari fondata a Parma dal nonno.

A 21 anni interruppe gli studi universitari per aiutare il padre a gestire l’impresa.

Tanzi è stato l’inventore del latte a lunga conservazione (UHT) e grazie anche a questo intuito Parmalat si affermò a livello mondiale arrivando negli anni ’70 a fatturare 100 miliardi di lire annui.

È degli anni ’90 poi l’approdo in Borsa, una mossa però che destò subito qualche preoccupazione nel mondo finanziario a causa dei conti in ‘passivo’ di Parmalat.

Nonostante questo, Tanzi si lanciò in campagne sponsor e di acquisizione, attraverso Parmatour, Parma Calcio, Odeon Tv.

I guai più pesanti per il patron di Parmalat iniziarono tra fine anni ’90 e inizi del 2000, dall’acquisizione di Eurolat dal gruppo Cirio di Sergio Cragnotti per arrivare alla scoperta del crac Parmalat, nel 2003, che porterà Tanzi in carcere e poi imputato in diversi processi.

Il procedimento per bancarotta fraudolenta a Parma, quello principale, si concluse il 9 dicembre 2010 con la condanna a 18 anni di reclusione, condanna sostanzialmente poi confermata in Cassazione.

Il padre di Calisto Tanzi, Melchiorre gestiva una piccola azienda di commercio di prodotti alimentari fondata a Parma dal nonno Calisto senior. Dopo avere acquisito il pieno controllo nel 1961 Calisto Tanzi ha ampliato le attività aprendo un piccolo caseificio e impianto di pastorizzazione a Collecchio, che battezzò prima Dietalat e successivamente Parmalat.

Grazie a un uso sistematico della vendita porta a porta, già nel 1962 l’azienda fatturava 200 milioni di lire all’anno. Porta in Italia l’invenzione svedese del latte Uht che si mantiene per mesi e sta in un contenitore di carta, allora sconosciuto in Italia, chiamato Tetrapak.

Tra gli anni 1970 e 80 Tanzi iniziò ad investire massicciamente nella promozione commerciale dei propri marchi, con campagne pubblicitarie multimediali e programmi di sponsorizzazione sportiva: tra gli altri, il nome Parmalat venne associato ai campioni di sci alpino Gustav Thöni e Ingemar Stenmark, ai piloti di Formula 1 Niki Lauda e Nelson Piquet e alla scuderia Brabham, nonché in ulteriori discipline.

Calisto Tanzi diventa proprietario del Parma Calcio all’inizio degli anni ’90 ma non solo. Si avventura anche nel mondo del turismo, con i villaggi vacanze ParmaTour.

A dicembre del 2003 il castello di carte costruito da Calisto Tanzi e dal suo braccio destro, Fausto Tonna, crolla miseramente trascinando con sé il risparmio di 80mila tra obbligazionisti e azionisti. La Parmalat, che tutti credevano ricca, è senza un euro: un crack da oltre 14 miliardi di euro. Nel marzo 2011 la multinazionale francese Lactalis controllata dalla famiglia Besnier, inizia ad acquisire azioni Parmalat. A poco a poco Parmalat diventa tutta del colosso Lactalis.

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